Giovedì 25 Aprile 2024

In Romagna si è rivista l’anima europea

Davide

Nitrosi

Le parole di Ursula, intanto. "L’Europa è con voi". I cinici diranno che è solo una frase di circostanza. Gli ottimisti che c’è un’alleata a Bruxelles. Mantenendo l’equilibrio, possiamo dire che vedere in Romagna e sentire la presidente della Commissione europea è una buona notizia per le terre alluvionate, per l’Italia ma soprattutto per l’Europa che può crescere solo se riconosce il valore dell’aiuto reciproco. Gli strumenti ci sono: il Fondo di solidarietà citato dalla stessa von der Leyen fu pensato proprio per intervenire dove ci sono ferite aperte nei confini dell’Unione. Le alluvioni, gli effetti nefasti del cambiamento climatico, il dissesto del territorio, non sono problemi nazionali ma riguardano tutta la comunità. L’Europa cresce se fa le cose assieme. Verrebbe da dire, se le fa in tutti i settori. Le istituzioni europee riconoscono questa visione unitaria, i problemi vengono dagli Stati nazionali. Non a caso ieri la Polonia ha ribadito che non intende partecipare alla redistribuzione dei migranti. Per il governo di Varsavia e di altri paesi del gruppo di Visegrad la solidarietà reciproca fra paesi non si applica sul terreno dell’accoglienza. Una volta chiesi a un docente universitario di Budapest perché l’Ungheria fosse così indisponibile ad accogliere i migranti arrivati dal Mediterraneo. Risposta: perché l’Ungheria non ha un passato colonialista, voi sì, prendetevi le vostre responsabilità. Difficile argomentare con chi alza muri usando la memoria storica. Eppure l’invasione russa in Ucraina ha mostrato che l’Europa ha un futuro solo se agisce come un’unica comunità solidale. Vale per la guerra, vale per le emergenze ambientali. Vale per tutto il

resto. Vedere la von del Leyen qui ha un valore: l’istituzione europea è presente. Ci salveremo solo dando forza a questa istituzione. Con tutti i suoi difetti resta migliore degli egoismi nazionali.