Venerdì 19 Aprile 2024

In marcia con i tacchi. "Soldatesse umiliate"

Polemica in Ucraina, cambio di look in vista della parata che celebra l’indipendenza. L’ira delle parlamentari: "Idea idiota e dannosa"

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KIEV (Ucraina)

Tacchi a terra. Il Ministero della Difesa ucraino sfila gli stivali alle soldatesse innescando la miccia della polemica. In agenda c’è un appuntamento importante, il trentesimo anniversario dell’indipendenza nazionale dopo il crollo dell’Unione Sovietica, che si celebra il 24 agosto. Nell’attesa, il dicastero ha pensato bene di fare lo spoiler diffondendo le immagini dell’esercitazione per la parata militare. Foto controverse. Si vedono le soldatesse marciare perfettamente allineate indossando calzature tutt’altro che adatte al mestiere: scarpe a mezzo tacco al posto dei tradizionali stivali.

Un’impresa ardua? "È leggermente più difficile rispetto agli stivali dell’esercito, ma ci stiamo provando", commenta la cadetta Ivanna Medvid, secondo quanto riporta il sito di informazione del Ministero della Difesa.

A diverse parlamentari vicine all’ex presidente Petro Proshenko l’iniziativa è piaciuta meno. "È difficile immaginare un’idea più idiota e dannosa", attacca Inna Sovsun del partito Golos. Che argomenta: "Le soldatesse ucraine, come gli uomini, rischiano la vita e non meritano di essere derise". Si tratta di 31mila militari, di cui 4mila ufficiali.

I social network, ovviamente, non potevano tacere. "La storia di una parata con i tacchi è una vera vergogna", inveisce su Facebook il commentatore Vitaly Portnikov, che definisce "medievale" la mentalità dei funzionari che hanno partorito il cambio di look. "Sessismo e misoginia", rincara la dose Maria Shapranova: "I tacchi sono una presa in giro delle donne imposta dall’industria della bellezza".

Un fuoco di fila che rischia di far saltare i piani del Ministero, che in vista della parata ufficiale del 24 agosto si trova di fronte a un bivio: confermare l’outfit contestato o rinnegare i tacchi per tornare ai più comodi stivali? In questo caso, oltre all’indipendenza nazionale, sarebbe celebrata l’emancipazione delle soldatesse dal gusto discutibile di qualche funzionario.

Alberto Pieri