Martedì 23 Aprile 2024

In fuga dall’Alto Adige "Il medico non sa il tedesco" E lei: tutto falso, mi licenzio

GAIS (Bolzano)

Le hanno vandalizzato l’ambulatorio, distruggendo le cartelle dei pazienti e vomitando (e non solo) sui muri; l’hanno apostrofata sui social come "neofascista simpatizzante di Giorgia Meloni" e "più inutile degli infermieri"; le hanno chiesto prestazioni non di sua competenze bullizzandola quando si è rifiutata di operare. Corrada Ambrogio, dottoressa di Ragusa, aveva ’sposato’ l’Alto Adige che tanto amava per le vacanze da bambina e dove aveva sognato di vivere e lavorare, ma le continue discriminazioni l’hanno costretta ad arrendersi. Si è dimessa da medico di base nella frazione di Villa Ottone – mille abitanti, il 97,05% di madrelingua tedesca – e tornerà in Sicilia dove vuole dimostrare che la sua professionalità merita ben altro rispetto. Che da Ragusa a Bolzano il passo sarebbe stato lungo Corrada lo sapeva; e che doveva imparare il tedesco pure. Due anni di studio a Vienna, ma in Alto Adige, pur superando con lode i tirocini a Bolzano e Bressanone nel 2018, si è dovuta scontrare con la diffidenza. I guai sono iniziati con l’incarico al pronto soccorso di Brunico, poi l’esperienza da medico di base. Fra le accuse piovutele sulla testa quella di non avere dialogo coi pazienti, di non capirli. "Io parlo loro tedesco, ma mi rispondono in un dialetto spesso incomprensibile", ha dichiarato. E lo sconcerto vissuto quando rivolgendosi all’Asl per tutelare i propri diritti si è sentita rispondere che i suoi comportamenti erano inappropriati e che avrebbero informato l’Ordine dei medici intraprendendo azioni legali: la minaccia di una denuncia quando doveva essere difesa. Dal sindaco di Gais, Christian Gartner, Corrada ha ottenuto solo silenzio. Unica voce per lei quella di Marco Galateo, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, che ha chiesto al presidente Arno Kompatscher di spiegare le ragioni del mobbing e delle vessazioni alla dottoressa meridionale. Che intanto prepara, delusa, le valigie.

r. j.