Martedì 16 Aprile 2024

In ferie dopo l’alluvione La ministra tedesca lascia

Nel 2021 la verde Spiegel era titolare dell’Ambiente in una delle regioni più colpite. Andò in vacanza in Francia per 4 settimane. "Lo avevo promesso ai bimbi"

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di Roberto Giardina

BERLINO

Dopo quattro mesi, perde già un ministro il governo rosso-verde-giallo, la coalizione semaforo, come viene chiamata l’alleanza tra socialdemocratici, liberali e i verdi ecologisti. Anne Spiegel, 41 anni, era ministro della Famiglia nella squadra di Olaf Scholz, ma ha esagerato andando in vacanza con marito e quattro figli mentre nella sua regione si contavano ancora i morti per la disastrosa alluvione di luglio. Allora era ministro all’Ambiente in Renania Palatinato, e sarebbe dovuta restare in prima linea. Una brutta figura, ancora una, per i Grünen.

Il partito sta con Anne, che si è scusata, ed ha ammesso il suo errore. Anche il cancelliere Scholz si dichiara "commosso" dalla decisione e "le augura dopo questo tempo difficile il meglio per il futuro". Ma i tedeschi sono moralisti, e non basta chiedere scusa. E, come se non bastasse, ha mentito, un paio di volte. In un primo tempo si era difesa sostenendo che nella notte del disastro rimase al telefono fino alle due per coordinare i soccorsi. Ma delle telefonate non c’è traccia. Poi, fino all’ultimo, aveva assicurato che, dal sud della Francia, aveva preso parte via zoom alle sedute del governo regionale. Altra ingenua menzogna e, dopo un’estrema difesa emotiva domenica scorsa – "avevo promesso ai miei bambini di andare in vacanza al sole" –, ieri ha dovuto gettare la spugna. Peccato, era considerata una politica ideale, giovane attraente ed europea, anche per motivi familiari: sua nonna è originaria della Sicilia, il nonno dalla Romania. E il marito Daniel si occupava dei quattro piccoli, mentre lei si batteva per salvare il mondo dal disastro ecologico.

I morti nella piccola Renania Palatinato, al confine con la Francia, e la grande Nord Renania Westafalia, furono 177, e i danni ammontano a decine di miliardi di euro. I paesi devastati dai fiumi in piena sono ancora parzialmente in rovina. L’inchiesta in corso sta rilevando che i politici responsabili, a partire dai sindaci, sottovalutarono il pericolo, nonostante l’allarme dato per tempo dalle stazioni metereologiche.

L’alluvione è costata cara anche al cristiano democratico, Armin Laschet, che era primo ministro in Nord Renania Westfalia, e candidato alla Cancelleria. A luglio era dato come sicuro successore di Angela Merkel. Secondo i sondaggi, era in testa, con dieci punti di vantaggio sul sociademocratico Olaf Scholz. Ma il 17 luglio, mentre accompagnava sui luoghi del disastro il presidente della Repubblica il presidente Frank-Walter Steinmeier, scoppiò a ridere innanzi alle telecamere. Era sullo sfondo e credeva di non essere inquadrato. Forse fu una risata nervosa, ma per lui non ci fu perdono. Al voto del 26 settembre, Olad Scholz lo superò sul filo di lana. Anche la verde Annalena Baerbock, 40 anni, prima di Laschet, era sicura di diventare cancelliera, ma si scoprì che aveva copiato il suo libro. Per colpa sua, i verdi persero dieci punti, e ora Annalena si accontenta di fare la ministra degli Esteri. Peccati veniali in altri Paesi, non in Germania.