di Beppe Boni Nel giorno in cui tiene banco la notizia della nave ammiraglia di Putin, l’incrociatore che, colpito, agonizza nelle acque di Sebastopoli, irrompe la sfida sulle armi fra le due superpotenze. Annunci, minacce e controminacce. Gli Stati Uniti avvertono: se Mosca ostacola la consegna delle armi che vengono dall’Occidente si rischia un’escalation. Uomo (Putin) avvisato.... Lo ha detto molto deciso Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale. Che precisa: "Se i russi dovessero colpire una parte di territorio della Nato dove le attrezzature vengono assemblate, ciò cambierebbe il gioco". Un ingente quantitivo di materiale bellico, infatti, dovrebbe essere in arrivo via Polonia. E la Cia per bocca del suo direttore, William Burns, lancia un’altra frustata: "Gli Usa non prendono alla leggera la possibilità che Mosca possa usare armi nucleari". L’impennata di tensione è conseguenza dell’annuncio di Finlandia e Svezia di voler entrare nella Nato. Ma l’Orso russo sogna la riedizione dell’impero con pericolose contaminazioni sovietico-zariste, ma ha sbagliato un’altra mossa sullo scacchiere ucraino. Vladimir Putin, che ha aggredito Kiev per prendersi il Donbass ed evitare un allargamento della Nato ad Est, ha ottenuto, almeno per il secondo obiettivo, l’effetto contrario: Finlandia e Svezia hanno avviato le pratiche per entrare nel Patto atlantico in poche settimane. La Nato, che già tiene sotto controllo i confini baltici, avrà così licenza di rinforzare la linea che divide soprattutto la Finlandia (Paese con una neutralità armata da 200 mila soldati, 239 carri Leopard e caccia F35) dalla Russia, un confine di 1350 chilometri ora più strategico. I piano di invio di uomini e mezzi per la costruzione del nuovo scudo è pronto. E dopo nulla sarà più come prima. Il futuro già oggi sulle macerie ucraine fa intravedere due blocchi ostili come ai tempi della Guerra fredda: Russia da una parte e Occidente a trazione ...
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