Giovedì 25 Aprile 2024

In centro solo spazzine. "Più sensibili e precise". Bufera sulla municipalizzata

Pavia, la parte storica della città affidata alle operatrici donne

Pavia, un’iniziativa dedicata alla pulizia della città. Le protagoniste sono le donne

Pavia, un’iniziativa dedicata alla pulizia della città. Le protagoniste sono le donne

"Le donne sono più sensibili, attente e precise": con questa motivazione Asm, la società che ha in gestone tra l’altro anche il servizio di pulizia pubblica di Pavia, ha deciso che saranno quattro operatrici ecologiche a prendersi cura del centro storico di Pavia. Ognuna con un mezzo, paletta e ramazza, dovrà occuparsi della pulizia e del decoro di un particolare quadrante che le sarà assegnato. "Il decoro a Pavia si veste di rosa", è questo lo slogan scelto per un progetto che scatterà dalla prossima settimana per restituire ordine e pulizia. Con un sorriso le operatrici dovranno informare i residenti sulle modalità di esposizione dei rifiuti e, se continueranno a sbagliare, avvisare gli ispettori perché elevino sanzioni.

"Mettiamo le donne al centro – hanno spiegato i vertici di Asm – perché le pari opportunità non devono essere un’operazione di facciata, ma devono rappresentare una scelta di merito tangibile nei fatti. Abbiamo una gran bella rappresentanza femminile sulla quale stiamo investendo perché le donne sono brave nello svolgere mansioni tradizionalmente maschili". L’operazione, però, non convince molte donne e in particolare chi si occupa di lavoro. "Non capisco quale sensibilità occorra nello spazzare le – ha detto Elena Maga segretaria generale della Cisl Pavia Lodi –. Questo progetto mi lascia perplessa. Se il compito affidato alle quattro donne è meno gravoso di quello svolto da chi deve sollevare i cassonetti, perché non lo possono svolgere a rotazione? Verificheremo che la decisione non sia in contrasto con la legge".

Per la segretaria generale della Cgil Debora Roversi, invece, quella di Asm è "un’operazione di facciata che rafforza uno stereotipo. Piuttosto la volontà di garantire parità di genere si misura con il numero di donne che una società fa partecipare ai processi decisionali e non con la mera esecuzione di compiti che possono essere svolti, indifferentemente, da entrambi i generi". "Tra l’altro - hanno aggiunto le sindacaliste - tutte le aree della città meritano attenzione".