Giovedì 18 Aprile 2024

In cella da 20 anni per aver ucciso i figli Mamma scagionata, la svolta dal Dna

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Kathleen Folbigg, una donna australiana condannata in appello a 30 anni di reclusione nel 2003 con l’accusa di avere ucciso i suoi quattro figli tra il 1989 e il 1999, potrebbe essere innocente. Nuove prove scientifiche indicano infatti che i bimbi potrebbero essere deceduti a causa di difetti genetici ereditati dalla madre. La donna, che oggi ha 53 anni, era stata giudicata colpevole di avere ucciso i suoi quattro bebè soffocandoli nel sonno, perché non ne sopportava il pianto. Ma Folbigg si è sempre dichiarata innocente della morte di Patrick (8 mesi) nel 1991, di Sarah (11 mesi) nel 1993 e di Laura (19 mesi) nel 1999. La donna era stata inoltre dichiarata colpevole di omicidio preterintenzionale per il caso del figlioletto Caleb, morto nel 1989 quando aveva solo 19 giorni. Adesso i test genomici mostrano che almeno due dei bambini sono morti a causa di una mutazione genetica sconosciuta che ha portato a complicazioni cardiache. La scoperta ha spinto 90 scienziati – tra cui due premi Nobel australiani – a chiedere al governatore del Nuovo Galles del Sud di concedere la grazia a Folbigg.