In 5mila ammassati al maxi-rave La rivolta delle disco: fateci riaprire

Party illegale in una piccola frazione nel Pisano, nessuna mascherina e protocollo anti Covid. I titolari dei locali da ballo: il liberi tutti non vale solo per noi, almeno controlliamo i nostri clienti

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di Saverio Bargagna

TAVOLAIA (Pisa)

C’è chi la chiama "Variante Erre", come rave party. Zero mascherine, tutti ammassati l’uno su l’altro in feste abusive che si protraggono per svariati giorni. Il tutto mentre le discoteche, sulla porta d’ingresso, vedono ancora appeso il cartello: "Chiuso". L’ultimo caso giunge dalla Toscana, per la precisione dalla minuscola frazione di Tavolaia. Settanta, più o meno, le anime che popolano il placido borgo pisano, un angolo verde rinomato per ospitare un osservatorio astronomico. Eppure non a ‘rimirar le stelle’ sono giunti da ogni angolo d’Europa. Sostenuti da un’organizzazione puntuale e imponente, 5mila giovani si sono dati appuntamento proprio qui, per un rave party internazionale. E mentre la musica house rimbomba dal rave toscano i gestori delle discoteche insistono: "Fateci riaprire, i locali sono sicurì".

"Le discoteche - dice Gianni Indino, segretario del Silb-Confcommercio e leader dei gestori dei locali da ballo della riviera romagnola - in questo momento potrebbero essere un elemento di controllo, potrebbero essere al servizio della comunità ed essere la risposta a tutta questa situazione che sta diventando sempre più incontrollabile. Noi potremmo essere uno strumento utilissimo per controllare e per mettere in sicurezza la situazione, anche perché si verificano in strada risse, aggressioni e rapine che si insinuano nella voglia di stare insieme dei ragazzi". Si associa alla richiesta di riapertura anche il presidente della Liguria Giovanni Toti: "Mentre l’Europa balla - dice - in Italia, nonostante il via libera del Cts, non c’è ancora una data per la riapertura delle discoteche. Un settore in ginocchio che merita certezze. Questo tentennamento non fa che incoraggiare feste abusive e assembramenti fuori controllo. Cosa stiamo aspettando?"

Nel giro di poche ore, sabato sera, a Tavolaia gli organizzatori ha messo su un villaggio abusivo appropriandosi di un campo incolto a ridosso delle case. E dal palco musica a tutto volume. Chi balla, chi tenta, chi fuma e chi semplicemente dorme nei campi. Uno sterminato campeggio abusivo dove non sussiste alcuna disposizione anti Covid e la sola regola: "Libertà. Senza dare noia a nessuno. Siamo pacifici". In realtà disagi e proteste si moltiplicano. Ben presto l’unica stretta e tortuosa strada di Tavolaia ha collassato. Intorno caos, rabbia e notte insonne: ma ormai è impossibile tornare indietro. Impossibile sfollare una masnada; italiani di ogni regione, francesi, spagnoli, tedeschi e belgi uniti: è sballo per tutti. "Speriamo finisca presto" si augura la sindaca di Santa Maria a Monte, Ilaria Parrella.