di Antonio Lecci FABBRICO (Reggio Emilia) Imprigionati tra fumo e fiamme, senza possibilità di salvezza. Così hanno perso la vita due bambini di origine pakistana ma nati in Italia, nell’incendio divampato l’altra sera nella loro abitazione in centro a Fabbrico, piccolo paese della Motor Valley reggiana. Proprio a poche decine di metri dal quartier generale della Landini-Argo Tractor, azienda di macchine agricole famosa nel mondo, verso le 22 di sabato si è verificata la tragedia. Tahla Muhammad, di 7 anni, e la sorellina Aysha Arshad, di un anno più grande, stavano preparandosi per andare a riposare, nella loro cameretta, al primo piano di un’abitazione di via Matteotti, a cui si accede dalla strada attraverso un cortiletto. Il capofamiglia, Arshad Muhammad, 51 anni, di professione autista, era fuori con i figli più grandi, di 12 e 16 anni, a pregare nel vicino centro culturale islamico. La madre stava finendo di riordinare la cucina. Era uscita in cortile. E proprio in quegli istanti, un improvviso guasto deve aver provocato una perdita sostanziosa di gas metano dal tubo collegato a un termoconvettore. In breve tempo i locali si sono saturati di gas ed è bastata una scintilla – l’accensione di una lampadina o semplicemente l’avvio del motore del frigorifero – a provocare scoppio e fiammata. L’unica via d’uscita per i bambini poteva essere la scala interna. Ma la struttura in legno di cui era composta ha ulteriormente propagato le fiamme, impedendo ai fratellini di uscire e alla madre e ai soccorritori di entrare. "La madre dei bimbi – ha raccontato Iqbal Tahir, un giovane pakistano che risiede a pochi metri di distanza dall’immobile interessato dall’incendio – è passata sotto casa mia urlando, chiedeva aiuto. È arrivato pure un mio amico. Abbiamo tentato di aprire la porta per raggiungere il piano superiore. Ma le fiamme ci venivano incontro. ...
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