Venerdì 19 Aprile 2024

Imprigionati nel rogo, la tragedia dei fratellini

Le vittime dell’incendio nel Reggiano per una fuga di gas avevano 7 e 8 anni. Il vicino: "Ho provato a entrare, ma significava morire"

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di Antonio Lecci

FABBRICO (Reggio Emilia)

Imprigionati tra fumo e fiamme, senza possibilità di salvezza. Così hanno perso la vita due bambini di origine pakistana ma nati in Italia, nell’incendio divampato l’altra sera nella loro abitazione in centro a Fabbrico, piccolo paese della Motor Valley reggiana. Proprio a poche decine di metri dal quartier generale della Landini-Argo Tractor, azienda di macchine agricole famosa nel mondo, verso le 22 di sabato si è verificata la tragedia. Tahla Muhammad, di 7 anni, e la sorellina Aysha Arshad, di un anno più grande, stavano preparandosi per andare a riposare, nella loro cameretta, al primo piano di un’abitazione di via Matteotti, a cui si accede dalla strada attraverso un cortiletto.

Il capofamiglia, Arshad Muhammad, 51 anni, di professione autista, era fuori con i figli più grandi, di 12 e 16 anni, a pregare nel vicino centro culturale islamico. La madre stava finendo di riordinare la cucina. Era uscita in cortile. E proprio in quegli istanti, un improvviso guasto deve aver provocato una perdita sostanziosa di gas metano dal tubo collegato a un termoconvettore. In breve tempo i locali si sono saturati di gas ed è bastata una scintilla – l’accensione di una lampadina o semplicemente l’avvio del motore del frigorifero – a provocare scoppio e fiammata. L’unica via d’uscita per i bambini poteva essere la scala interna. Ma la struttura in legno di cui era composta ha ulteriormente propagato le fiamme, impedendo ai fratellini di uscire e alla madre e ai soccorritori di entrare.

"La madre dei bimbi – ha raccontato Iqbal Tahir, un giovane pakistano che risiede a pochi metri di distanza dall’immobile interessato dall’incendio – è passata sotto casa mia urlando, chiedeva aiuto. È arrivato pure un mio amico. Abbiamo tentato di aprire la porta per raggiungere il piano superiore. Ma le fiamme ci venivano incontro. Entrare avrebbe significato morte sicura".

Solo all’arrivo in forze dei vigili del fuoco, assieme a carabinieri, ambulanze e personale medico, è stato possibile creare l’acqua un varco per accedere al primo piano da una finestra affacciata sul cortile. Ma i due bambini erano già deceduti: Talha si trovava nel corridoio, mentre la sorellina era sotto il letto, dove aveva cercato di riparo quando si è trovata di fronte un inferno di fumo, fiamme e calore. Ai soccorritori non è restato altro da fare che constatare il decesso dei due fratellini.

In ospedale, invece, sono stati accompagnati i genitori dei bambini, uno zio e un loro connazionale, soprattutto per gli effetti dello choc emotivo causato dalla tragedia. Già ieri mattina presto erano stati dimessi per tornare a casa. In ospedale pure un vigile del fuoco del distaccamento volontari di Luzzara, per medicare un lieve trauma a un polso. Intanto, per ieri e oggi, il Comune di Fabbrico, attraverso il sindaco Roberto Ferrari, ha proclamo il lutto cittadino.