
Uccisa e data in pasto ai maiali, coi resti triturati da un trattore cingolato per cancellare ogni sua traccia. Un omicidio "efferato e straziante", secondo la definizione del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, compiuto per impedire a una donna, Maria Chindamo, di cui si sono perse le tracce dal maggio del 2016, di lasciare il marito. E invece lei, 44 anni, madre di tre figli e vedova dopo che il marito, Vincenzo Puntoriero si era suicidato un anno prima per non avere retto alla loro separazione, doveva essere punita.
La svolta è Il risultato di un’attività che ha portato alla disarticolazione delle cosche di ‘ndrangheta di Mileto e Zungri e all’esecuzione di 84 misure cautelari, 29 in carcere, 52 ai domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli indagati sono 170 e 200 i capi d’imputazione.