di Francesco Donadoni (Bergamo) "Uno di questi giorni vieni a casa a trovarmi, così risolviamo la questione dell’auto una volta per tutte". Vecchie ruggini ancora in sospeso. Non un vero e proprio appuntamento, però l’impegno a definire la questione. Si doveva discutere della Renault Clio rossa che Anselmo Campa, 56 anni, l’imprenditore di Grumello del Monte, trovato morto in casa mercoledì sera nel suo appartamento, qualche anno fa aveva prestato a Hamedi El Makkaoui (per tutti Luca), 22 anni, operaio di origini marocchine nato a Castelli Calepio, diplomato all’istituto Serafino Riva di Sarnico, ed ex di Federica, 21 anni, primogenita dell’imprenditore. Dopo la fine della storia tra i due, l’imprenditore aveva deciso di riappropriarsi della Clio. Aveva già trovato un acquirente, un amico che frequentava lo stesso bar, il Circolino, in paese. Martedì era stato fissato l’appuntamento per definire il passaggio al nuovo proprietario. E quello stesso giorno Hamedi El Makkaoui si è presentato in via Nembrini, dove viveva la vittima, al secondo piano. Hanno parlato della Clio. "Ho trovato a chi venderla, devi restituirmela". Tra i due si accende una discussione, i toni salgono e Hamedi furioso afferra un martello che si trovava nei cassetti e colpisce alla testa l’imprenditore fino ad ammazzarlo. È la scena che lo stesso 22enne (assistito dall’avvocato Fabio Marongiu) ha ricostruito la notte scorsa in una confessione piena davanti al pm Maria Esposito. Quella mattina, come ha raccontato la sindaca di Grumello, Simona Gregis, era andato dall’ex moglie di Campa per fare le condoglianze, forse per allontanare da sé ogni sospetto. Dopo la confessione, il ragazzo è stato accompagnato i carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo in una zona boschiva di Castelli Calepio, sulle sponde del fiume Oglio, dove aveva nascosto l’arma del delitto, il martello, e i vestiti utilizzati martedì sera: presentavano ancora ...
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