"Immunità di gregge vicina, ma non basta"

Figliuolo rilancia la campagna contro la variante Delta. Entro fine anno terza dose per pazienti fragili, Rsa, anziani e personale sanitario

Migration

di Elena G. Polidori

La terza dose è ormai alle porte, tanto che inizia a delinearsi anche una sorta di calendario delle vaccinazioni a partire dalla fine di settembre. Non sarà, comunque, un completamento del ciclo per fasce specifiche ma un booster, cioè una dose aggiuntiva e di richiamo, per tutta la popolazione. Sempre con l’obbligo vaccinale che incombe se la copertura non sarà ritenuta sufficiente (ad esempio ci sono sempre oltre tre milioni di over 50 senza neanche un’iniezione e questo desta preoccupazione).

Si comincerà – si diceva – da fine settembre, come ha annunciato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine del G20 di settore di Roma, con dati sulla campagna vaccinale assolutamente positivi ma non sufficienti, come ha avuto modo di sottolineare il generale Figliuolo: "Abbiamo superato l’80% delle prime inoculazioni. Per fine settembre l’80% della platea sarà completamente vaccinata, 43,2 milioni di cittadini dai 12 anni in su, siamo vicinissimi all’immunità di gregge". Resta da capire se questa soglia sarà equivalente a una messa in sicurezza. "Se non basta andiamo avanti", ha chiarito il commissario, senza sbilanciarsi sunodo dell’obbligo: "Noi – ha spiegato – dobbiamo convincere, se non si riesce a scalfire lo zoccolo più duro o serve di più, i nostri decisori sapranno cosa fare".

I cosiddetti ’boomer’ si stanno così rivelando la principale incognita del piano di vaccinazione contro il Covid, una variabile che rischia di rendere non sufficiente la copertura dell’80% della popolazione, tanto che il generale Figliuolo ha espresso "preoccupazione" per quel milione e ottocentomila cittadini fra i 50 e i 59 anni non ancora immunizzate: è l’equivalente degli abitanti di Milano e Bologna messi insieme, quasi un quinto della fascia d’età più numerosa in Italia (9,6 milioni), di qui le voci che si rincorrono su una possibile decisione sull’obbligatorietà del vaccino se anche l’estensione del Green pass non risulterà abbastanza ’convincente’.

Il punto, comunque, sarà fatto alla fine di settembre quando partirà la terza fase con il richiamo (’terza dose’) che vedrà come primi a riceverlo i pazienti fragili, oncologici e trapiantati. Poi sarà il turno degli over 80, quelli che nonostante il vaccino continuano a rischiare di più e degli ospiti delle residenze assistite. Solo dopo si passerà agli operatori sanitari che invece un anno fa furono i primi a inaugurare la campagna vaccinale che oggi conta quasi 80 milioni di dosi somministrate e oltre il 72% della popolazione sopra i 12 anni che ha completato il ciclo con la seconda dose. Come per l’obbligo, anche per la terza dose si attenderà probabilmente un parere dell’Agenzia europea del farmaco.

Dopo le categorie più a rischio, fra dicembre e gennaio, forse un po’ prima per dare più protezione nei mesi più freddi, toccherà ai pazienti fragili: over 80 e residenti delle Rsa. Sono circa 4,5 milioni. In terzo luogo, fra gennaio e marzo, si proseguirà con la terza dose per tutti gli operatori medici e sociosanitari. Si tratta di due milioni di persone. Tutti i richiami, saranno effettuati con Pfizer o Moderna.