Giovedì 18 Aprile 2024

Ilva, ricorso dei commissari: "ArcelorMittal non può ritirarsi"

L'atto sarà depositato nei prossimi giorni al Tribunale di Milano: "Recesso illegittimo". Italia Viva presenta due emendamenti per rimettere lo scudo penale

Lo stabilimento ex Ilva visto dai tetti del quartiere Tamburi (Ansa)

Lo stabilimento ex Ilva visto dai tetti del quartiere Tamburi (Ansa)

Milano, 11 novembre 2019 - Sul caso ex Ilva il governo passa alle vie legali. I commissari straordinari sono pronti a presentare un ricorso contro la decisione di ArcerlorMittal di recedere dal contratto di affitto, preliminare all'acquisizione. L'atto sarà depositato nei prossimi giorni al Tribunale di Milano. Sempre al foro milanese dovrebbe arrivare nei prossimi giorni l'atto di recessione dell'azienda. Nel ricorso con urgenza e cautelare, ex articolo 700, i commissari sostengono non ci sono le condizioni giuridiche per il recesso e che quindi il colosso franco-indiano dell'acciaio deve andare avanti. 

Intanto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri torna a parlare di prospettive per il futuro del polo siderurgico tarantino: "Il governo deve concorrere a una soluzione per il rilancio dell'Iva" che sia "in una prospettiva di sviluppo di mercato", ed "è impegnato per questo", ha detto Gualtieri. Che però ammonisce: "Ma si richiami ArcelorMittal al rispetto degli impegni industriali e ambientali che ha preso".

Gualtieri: intervento dello Stato non escluso

I sindacati continuano a chiedere una partecipazione statale. "Noi troveremmo utile che dentro a questa società ci sia anche una presenza pubblica - afferma il segretario Cgil, Maurizio Landini - era una delle cose che si stava discutendo da tempo. Il governo decida con quale strumento esserci: se Cdp o un altro fondo, così come succede nel resto d'Europa e del mondo". La strada della nazionalizzazione "è una pericolosa illusione", precisa Gualtieri che però apre a un intervento della Cassa depositi e prestiti: "Non va escluso dalla cassetta degli strumenti di cui disponiamo". 

Conte: scudo solo se Mittal rispetta gli impegni

In un'intervista al Fatto Quotidiano, il premier Giuseppe Conte detta le condizioni ad ArcelorMittal: "Soltanto se Mittal venisse a dirci che rispetterà gli impegni previsti dal contratto - cioè produzione nei termini previsti, piena occupazione e acquisto dell' ex Ilva nel 2021 - potremmo valutare una nuova forma di scudo", sostiene il presidente del Consiglio. Lo stesso premier annunciava una "battaglia legale: un procedimento cautelare per ottenere dal Tribunale di Milano una verifica giudiziaria sulle loro e le nostre ragioni entro 7-10 giorni". 

Italia Viva: emendamento per rimettere lo scudo penale

Ma sulla questione dello scudo penale, la maggioranza continua ad essere divisa. Come annunciato, il partito di Matteo Renzi, Italia Viva, ha presentato due emendamenti al decreto fiscale che hanno l'effetto di ripristinare la tutela legale per l'azienda. Uno valido per il caso di specie dello stabilimento di Taranto, uno in via generale per le imprese impegnate nell'ambito del processo produttivo in un'opera di bonifica ambientale.