Mercoledì 24 Aprile 2024

Ilva, scontro Confindustria-sindacati. Conte potrebbe vedere ArcelorMittal lunedì

Il presidente degli Industriali Boccia: "Pretendere di mantenere il numero di occupati in periodo di crisi è errore madornale". Landini, leader della Cgil attacca: "Parole senza senso, c'è un accordo da far rispettare". Furlan (Cisl): "La crisi non si supera chiudendo la fabbrica"

Maurizio Landi, segretario generale della Cgil (Imagoeconomica)

Maurizio Landi, segretario generale della Cgil (Imagoeconomica)

Taranto, 9 novembre 2019 - Tensioni tra Confindustria e sindacati sulla vertenza Ilva ancora in stallo. Nel mirino della Cgil l'intervento del presidente degli industriali in merito ai 5mila esuberi chiesti da ArcelorMittal. "Se pretendiamo che nonostante le crisi congiunturali le imprese debbano mantenere i livelli di occupazione facciamo un errore madornale -. ha detto Vincenzo Boccia oggi al Forum annuale della piccola industria -. Se c'è una crisi congiunturale legata all'acciaio, è inutile far finta che non ci sia". Il leader di Confindustria evoca poi gli ammortizzatori sociali che "si attivano in questi momenti", perché "occorre affrontare il problema con serietà e buonsenso. Il punto è creare sviluppo in quel territorio, costruire altre occasioni di lavoro, ma non sostitutive, complementari". 

Nell'anno di gestione ArcelorMittal si contano già due cicli di cassa integrazione ordinaria, ciascuno di 13 settimane, uno chiuso il 28 settembre per 1.395 addetti ed un altro in corso, dal 30 settembre, per 1.276 lavoratori.

"Parole senza senso - per il segretario della Cgil Maurizio Landini -. C'è un accordo da far rispettare, firmato un anno fa, che prevede degli impegni. E anche lui dovrebbe chiedere alla multinazionale di rispettare il nostro Paese, e di rispettare gli accordi". E ancora: "Non sono cali temporanei di mercato che modificano piani strategici che prevedono 4 miliardi di investimenti". 

Anche Anna Maria Furlan, leader della Cisl, replica a Confindustria: "Se c'è una crisi dell'acciaio - dice -, si affronta con il confronto con il sindacato non chiudendo le fabbriche e mandando a casa 5000 persone. Questo fa un'impresa seria. Ma Arcelor Mittal ha scelto finora la strada più breve ed irresponsabile". Se il tema è il ritorno dello scudo penale "facciamo una battaglia insieme. Non è il momento delle divisioni. Ma se i problemi sono solo un pretesto per chiudere, allora è molto difficile trovare una strada condivisa nell'interesse del paese".

Vertenza Ilva, le ultime notizie 

Il presidente Giuseppe Conte, dopo la visita di ieri a Taranto, potrebbe tornare a incontrare i vertici del gruppo lunedì. La strada verso un'alternativa a ArcelorMittal  - nazionalizzazione, apertura di una nuova gara dopo il ritorno del timone nelle mani dei commissari, split tra attività produttive da affidare parte all'attuale gestione e parte allo Stato - è costellata di ostacoli.  Intanto Il governo lavora a un fondo pluriennale da destinare alla riqualificazione e reinserimento nel mondo del lavoro per i lavoratori attualmente in cassa integrazione.