Covid, la variante Delta contagia di più i ragazzi: ecco perché

Diffusa soprattutto in Inghilterra e Russia, ha sintomi iniziali simili a quelli di un comune raffreddore. I vaccini bloccano la malattia: con la doppia dose il rischio ospedalizzazione scende del 92 per cento

Covid, esami in laboratorio

Covid, esami in laboratorio

La variante Delta è lo spauracchio dell’estate. A domanda risposta, ecco il quadro sintetico.

Vaccino Covid: come spostare l'appuntamento regione per regione (prima dose e richiamo)

Variante Delta, Ecdc: entro fine agosto 90% contagi. Dove si trova nel nostro Paese

COS’É QUESTA VARIANTE?

Una mutazione genetica del virus segnalata in India (non l’unica, peraltro, rilevata in quell’area). Le mutazioni genetiche servono al virus per migliorare il proprio rendimento.

Variante Delta, focolaio a Piacenza. Ma nessun positivo era vaccinato

PERCHÉ SI CHIAMA DELTA?

Per scelta dell’Oms. A tutte le varianti vengono ora associate lettere progressive dell’alfabeto greco, così da evitare associazioni geografiche negative.

QUALI I TRATTI DISTINTIVI?

Un’infettività più pronunciata e una trasmissibilità dirompente grazie a più alte cariche virali.

QUANTO SALE IL CONTAGIO?

La trasmissibilità Delta è sei volte superiore alla media epidemica sin qui osservata. Questa maggior capacità infettiva comporta crescenti rischi di ospedalizzazione: addirittura doppi rispetto alla variante alfa, ovvero la prima mutazione (a Londra) del ceppo isolato in Cina.

PERCHÈ COLPISCE I GIOVANI?

Non esiste una risposta univoca. Gli esperti valorizzano possibili concause. La variante, diffusa soprattutto nel Regno Unito e in Russia, procura sintomi del tutto simili a un banale raffreddore con mal di testa, piuttosto che la perdita di gusto e di olfatto, campanelli d’allarme assai più potenti. Così la variante inizialmente sottovalutata si diffonde sulle ali di dinamiche interpersonali molto spinte. La circolazione più aggressiva quindi dipenderebbe anche dall’involontario aiuto delle generazioni con intensa vita sociale.

QUALI EFFETTI SUGLI ANZIANI?

I contagiati non vaccinati accusano un decorso molto più rapido e severo. Con rischio di complicanze o di mortalità. Tra i giovani, invece, le casistiche negative risultano assai contenute.

I VACCINI FERMANOLA DELTA?

Sì, ma solo dopo il completamento della profilassi. Dopo due dosi la protezione dal rischio decessi è pressoché totale, proprio come con il virus ’base’ e con le altre varianti. Non solo: dati inglesi svelano che la doppia dose AstraZeneca o Pfizer scongiura le ospedalizzazioni nel 92% dei casi, la dose singola nel 76% dei casi.

REGNO UNITO, CONTAGI-BOOM: PERCHÉ?

Interscambio molto forte con tutto il continente indiano, popolazione contagiata molto giovane, iniziale distrazione delle autorità sanitarie, problemi di tracciamento. Concausa potrebbe essere la scelta del governo Johnson – presa prima della scoperta della variante – di garantire alla più vasta platea possibile l’accesso ad almeno una dose. Aggiungiamo che gran parte della profilassi britannica è stata con AstraZeneca (con richiami a 90 giorni), ed ecco spiegato perché il fattore delta in Gran Bretagna abbia colpito con durezza, mentre ora, dopo 75 milioni di dosi inoculate, le autorità parlano di dati "incoraggianti".