Il video dell’esame farsa di Suarez "Io Luis... bambino porta cocomera"

La Guardia di Finanza ha registrato il test di italiano a Perugia del calciatore nel mirino della Juve. Strafalcioni, balbettii e risposte suggerite tra le risate dei prof. "Mia famiglia numerosa, cinque hermano"

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"Bambino porta cocomera" e pure "i perperoni". Non poteva essere altrimenti se anche la sua prof diceva che "non spiccica una parola". In un clima amichevole, a tratti goliardico, il campione in odore di Juve, Luis Suarez entra nella stanza imbottita di cimici e microcamere dalla Guardia di Finanza per sostenere il test di italiano per la certificazione del livello B1 che poteva traghettarlo a Torino. Si tratta dell’ormai famosa prova anticipata con la scusa del Covid, finito al centro dell’indagine-scandalo della procura di Perugia. "Ciao tutto bene?" dice agli esaminatori che dopo avergli fatto firmare i moduli di rito danno il via al test. Ma anche il certificato è già pronto, compilato con il minimo del voto il giorno prima. "Possiamo cominciare l’esame", dicono i prof, chiedendogli di parlare di sé e di presentarsi. "Mi chiamo Luis... sono nato in Uruguay... sono calciatore professionista. Sono sposato con mia moglie da dieci anni e ho tre figli... il più piccolo si chiama Lautaro… A 15 anni cominciato a giocare a calcio".

Le mascherine vanno e vengono sui volti degli istruttori, a cominciare da quel Lorenzo Rocca che ha già patteggiato un anno di reclusione davanti al giudice. Naso e bocca poco coperti, soprattutto quando l’ilarità prende il sopravvento. "Quindi anche lei fa la spesa qualche volta?", chiede l’esaminatore. Più che una domanda d’esame pare una battuta perché nessuno trattiene la risate e le cimici registrano uno sbiascicato "dopo". "Cucinare?" chiede l’esaminatore che parla, pure lui, senza coniugare il verbo forse per mettere a suo agio l’esaminando vip.

Suarez è di spalle rispetto alla telecamera che ha immortalato le immagini finite nel fascicolo dell’inchiesta che ha incendiato la scorsa estate e tuttora continua a far fibrillare il mondo del calcio, e non solo.

"Nel tempo libero mi piace molto stare con la mia famiglia – racconta ancora l’attaccante –, gioco alla play station con i miei figli. Mi piace fare barbecue... gli amici".

Poi gli esaminatori gli chiedono di descrivere due immagini tra quattro che gli vengono mostrate. Ma, secondo la procura, su quelle era già stato addestrato. "In questa ci sono una mamma e un bambino che fa i compiti" si sente dire Suarez. "E nell’altra?" gli viene chiesto. "Ci sono quattro persone, papà, mamma, bambino e bambina... per fare spesa... bambino porta cocomera... cocomero... perperoni... frutta e verdura con il carrello". E ancora, "Io porto mia famiglia molto numerosa... cinque hermano... fratelli" la risposta alla domanda sulla famiglia.

Dopo una mezz’oretta, tutto finisce a selfie e autografi quando nell’aula entrano l’ex rettrice Giuliana Grego Bolli, indagata, sospesa e dimissionaria e un gruppo di sette-otto persone tra cui alcuni ragazzini. Alla faccia delle cautele per l’emergenza sanitaria, il cuore bianco-nero batte più forte.

Il video, depositato dalla procura di Perugia, agli atti dell’avviso di conclusione delle indagini, per la prima volta, mostra il perché gli inquirenti hanno sempre sostenuto che l’esame fu una farsa, Suarez non era a livello di B1, nonostante – secondo l’accusa – la professoressa Stefania Spina che doveva prepararlo con lezioni on line gli avesse mandato il Pdf con le domande d’esame. Come confermato dallo stesso campione ai pm perugini, coordinati dal procuratore Raffaele Cantone.

Erika Pontini

Sara Minciaroni