Giovedì 18 Aprile 2024

Il vecchio inno sovietico alla convention Cgil Il sindacato: un errore Ma FdI attacca Landini

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Una gaffe ha innescato feroci polemiche al congresso della Cgil di Bologna. Venerdì, alla fine di una giornata di lavori cui ha partecipato il segretario generale Maurizio Landini, viene eletto segretario locale Michele Bulgarelli (nella foto), leader uscente della Fiom bolognese. Fra gli applausi e gli abbracci per il neoeletto, dalle casse del circolo Arci che ospita il congresso parte non l’Internazionale, il canto dei socialisti europei, come previsto, ma l’inno dell’Unione Sovietica. Nessuno ci fa caso. E il sindacato pensionati della Cgil posta su Facebook il video delle feste a Bulgarelli, con colonna sonora annessa. Il post viene rimosso poco dopo. Ma non sfugge a esponenti di Fratelli d’Italia. Tommaso Foti, capogruppo alla Camera, chiede le scuse di Landini "per l’offesa alle vittime dell’Ucraina". La musica è identica a quella dell’inno della Federazione russa. Cambiano le parole, tolte al crollo del regime e fatte riscrivere da Putin perché fossero più consonanti con il nuovo corso politico. "Landini si scusi – dice Foti, seguito da altri esponenti di FdI e del centrodestra – e condanni quanto avvenuto". La Cgil di

Bologna parla di mero errore tecnico: chi era in regia ha fatto confusione. "E le polemiche di queste ore non possono far dimenticare la nostra posizione sulla guerra, nota e contenuta in tutti i nostri documenti".