Il valletto inguaia Carlo "Favori al milionario arabo"

Il Ceo della charity del principe si dimette. L’accusa: aver venduto un titolo. L’uomo d’affari saudita avrebbe ricambiato con 1,5 milioni di sterline per l’ente

di Deborah Bonetti

Il braccio destro del futuro re d’Inghilterra è stato costretto a dimettersi nel weekend a seguito di un nuovo scandalo che ha colpito la famiglia reale britannica.

Michael Fawcett, che da valletto personale del principe Carlo è salito nei ranghi di corte fino a diventare il CEO della potente charity del Principe, The Prince’s Trust – con uno stipendio di più di 100mila euro all’anno – è stato costretto a lasciare l’incarico (temporaneamente, sia chiaro) dopo che sono emerse prove che appaiono coinvolgerlo nella corruzione del sistema di titoli aristocratici conferiti dalla royal family. Il 59enne Fawcett, noto a corte come ’Rasputin’ per il suo notevole potere, avrebbe fatto ottenere ad un ricco ’filantropo’ saudita uno dei titoli più prestigiosi dell’Impero britannico, in cambio di ingenti donazioni da parte del 51enne Mahfouz Marei Mubarak bin Mahfouz che avrebbe versato più di 1.5milioni di sterline (ovvero 1,75milioni di euro) nelle casse del Prince’s Trust.

Mahfouz, che nega di aver pagato per ottenere l’onorificenza, è stato insignito del prestigioso titolo di Comandante dell’Ordine dell’Impero britannico personalmente da Carlo, in una cerimonia privata a Buckingham Palace nel 2016. Inoltre, si è fatto fotografare in diverse occasioni insieme al principe nella scenografica Dunfries House, una delle proprietà di Carlo, rinnovata a suon di milioni di sterline grazie a donatori come Mahfouz.

Il 72enne principe ha dedicato una fontana al businessman saudita, negli eleganti giardini della dimora scozzese mentre, a seguito di un’altra donazione, gli avrebbe dedicato un intero bosco nei terreni del castello di Mey (tanto amato dalla regina madre).

Le accuse di ’cash for titles’, ovvero di titoli in vendita, sono particolarmente preoccupanti per l’immagine dell’erede al trono, già poco amato dai sudditi principalmente a causa del suo tradimento della principessa Diana.

Ora che la povera regina ha 95 anni suonati, e si avvicina inevitabilmente il momento in cui Carlo diventerà re, questo tipo di scandali non fanno altro che danneggiare la sua già barcollante reputazione e potrebbero mettere in pericolo il futuro della monarchia.

E il Mahfouz-gate non è un caso solitario. Appena una settimana era emerso che un altro collaboratore del principe (un ’fixer’ di nome Wynne-Parker) vendeva accesso all’erede al trono per somme a 6 cifre.