Il vaccino Pfizer va conservato a -80 gradi L’Italia pensa all’esercito per distribuirlo

Al momento nessun aeroporto è attrezzato con celle frigorifere in grado di raggiungere una temperatura così bassa

Migration

di Elena G. Polidori

La nuova sfida per il governo Conte 2 si chiama vaccino anti-Covid. Dove non possono essere commessi errori. Mentre la presidente della commissione Ue, Ursula Von Der Leyen, annuncia per oggi la sigla di un contratto tra l’Europa e la Pfizer-BioNTech per l’acquisto di 300 milioni di dosi di vaccino, in Italia si comincia a pensare a come far fronte a una campagna vaccinale senza precedenti. E si cominciano a fare i conti con le forze in campo. "Una volta che questo vaccino sarà disponibile – ha spiegato Von Der Leyen – il nostro piano è di distribuirlo rapidamente, ovunque in Europa. Questo – ha ricordato la presidente della Commissione – sarà il quarto contratto con un’azienda farmaceutica per l’acquisto di vaccini. E ne arriveranno altri. Perché abbiamo bisogno di un ampio portafoglio di vaccini basati su diverse tecnologie". Delle dosi previste dal primo vaccino, in Italia ne dovrebbero arrivare 27 milioni (il 13,5% del totale dei 200 milioni destinati alla Ue), un numero tale – si sostiene – da fermare in modo decisivo la diffusione del virus. L’obiettivo è quello di farsi trovare pronti per metà gennaio, quando dovrebbero arrivare nel Paese le prime dosi: ne sono attese circa 3,4 milioni in prima fase, destinate alle categorie ‘a rischio’ ovvero 1,7 milioni tra medici, infermieri e ospiti delle Rsa.

I tempi sono strettissimi, mentre la macchina da mettere in moto per garantire l’organizzazione della vaccinazione su larga scala è a dir poco imponente. Significa, in pratica, che tanto per il trasporto, quanto per la distribuzione e la somministrazione, serviranno strutture adatte. Quella che sembra a oggi la situazione più complicata da risolvere è la cosiddetta "filiera del freddo": il vaccino PfizerBioNTech deve essere conservato a 80 gradi sotto zero. In Italia ci sono solamente due aeroporti certificati per ricevere farmaci, Fiumicino e Malpensa, ma nessuno dei due è attrezzato con celle frigo a così basse temperature. I vaccini per le altre malattie sono generalmente conservati a temperature che vanno dai -2-8 gradi. Questa "catena del freddo" deve essere invece garantita dal momento in cui il vaccino lascia il sito produttivo fino a quando viene somministrato al paziente. A quanto si apprende, per far fronte a questo piano scenderà in campo la sanità militare che curerà gli aspetti logistici, dal trasporto all’allestimento delle strutture per le punture. Nell’organizzazione potrebbe essere anche coinvolto il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, anche se il governo sta pensando a un professionista ad hoc solo ed esclusivamente per la campagna di vaccinazione.

Anche gli altri Paesi non europei si stanno attrezzando per ricevere il vaccino, con il Regno Unito che ha ordinato 40 milioni di dosi, il Giappone 30 milioni e il Canada 20 con l’opzione di arrivare fino a 76 milioni. Quanto agli Stati Uniti, che puntavano molto sul vaccino di Moderna, ora hanno ordinato 100 milioni di dosi con l’opzione di arrivare a mezzo miliardo. Quel che appare certo è che se i Paesi del G7 rastrelleranno tutta la produzione prevista per il 2021, non ne resterà per il Sudamerica, per l’Africa, per quasi tutta l’Asia. Moderna e AstraZeneca, le altre due società occidentali più avanti nella sperimentazione, dovranno cercare di arrivare prima della Cina e garantire una distribuzione improntata anche a una logica umanitaria. In ultimo, se tutto fila senza intoppi, alla fine dell’anno la Pfizer avrà prodotto dosi sufficienti per immunizzare da 15 a 20 milioni di persone, almeno secondo le previsioni dei dirigenti dell’azienda. Il vaccino, al momento, sembra adatto per essere somministrato tra i 16 e gli 85 anni. Ne serviranno due dosi, anche se i dati finora disponibili dimostrano una buona efficacia già dopo la prima.