Il turismo rischia di saltare. Ristori a fondo perduto

Allarme Federalberghi: per 500mila lavoratori serve il rinnovo della cassa Covid. Il governo: risarcimenti legati alle perdite. Detassazioni contro il caro bollette

Ristori: gli aiuti per turismo, sport e spettacolo

Ristori: gli aiuti per turismo, sport e spettacolo

Roma, 19 gennaio 2022 - Il decreto da 6 miliardi per ristori e caro-energia arriverà, con tutta probabilità, domani. E servirà a fronteggiare almeno l’emergenza sui due fronti. Ma a stretto giro, se non nella stessa occasione, il governo punta sul varo di un provvedimento più strutturale da 10 miliardi di euro l’anno per ridurre il peso del prezzo del gas e del petrolio sui costi energetici di imprese e famiglie. L’allarme, d’altra parte, è doppio e insistente. Da un lato, le imprese colpite dal lockdown di fatto o dalle limitazioni imposte per la pandemia: è solo di ieri l’ennesimo avviso degli albergatori, che, con il Presidente di Federalberghi, Barnabo Bocca, parlano di un rischio occupazionale per 500mila addetti, se non sarà rinnovata la cassa integrazione Covid. Dall’altro, le imprese, soprattutto quelle energivore (dal vetro alla ceramica, alla carta, alla metalmeccanica) e le famiglie penalizzate gravemente dal caro-energia.

Il pacchetto ristori (da uno a due miliardi) servirà a garantire un contributo a fondo perduto alle attività che hanno subito un pregiudizio immediato da questa quarta ondata, a partire dal comparto turistico, le discoteche, i settori dello sport e dello spettacolo. Il meccanismo sarà simile a quello già sperimentato negli anni passati, con uno schema automatico che segue i codici Ateco e risarcimenti proporzionali alle perdite di fatturato registrate. Rispetto al caro-bollette, invece, è verosimile ipotizzare, attraverso detassazioni e alleggerimenti degli oneri di sistema, un menù di interventi che nell’immediato ricalcherà lo sconto 2021 previsto per le famiglie economicamente svantaggiate. Ma, in questa occasione, si agirà anche per sostenere le imprese più colpite. Ma, come ha osservato il ministro Stefano Cingolani, "non credo che potremo tirare fuori soldi cash ogni trimestre per le bollette, come abbiamo fatto finora". Così, ha spiegato, "per il nostro Paese, come per gli altri in Europa, è arrivato il momento di una strategia strutturale". Le misure allo studio sono quelle di un documento presentato dal Mite al premier Draghi durante le feste. Le voci di intervento sono molteplici: fino a comprendere anche una tassazione aggiuntiva per gli extra-profitti delle imprese energetiche. In tutto, non meno di 10 miliardi, che, però, potrebbero essere recuperati nel medio periodo. Ma il pressing per un'azione immediata è sostenuto da parte di tutto il mondo politico, specie della Lega. Il ministro Giancarlo Giorgetti oggi, nell’incontro al Mise, vuole presentare qualcosa di concreto alle aziende. E Matteo Salvini ha avvertito: "Un’emergenza nazionale richiede un dl urgente".