Mercoledì 24 Aprile 2024

Il triste addio di Trump, applaudito da pochi "Torneremo". E vola nel resort-fortezza

L’ex presidente ha lasciato di mattina presto la Casa Bianca con Melania. Sogna il partito dei patrioti, ma lo aspetta l’impeachment

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di Giampaolo Pioli

La magia dell’America, la sua forza e il suo coraggio per il cambiamento si vedono nei suoi momenti più solenni e di maggior crisi. Il cambio della guardia alla Casa Bianca con Donald Trump che se ne va quasi in sordina alle 8 di mattina per volare in Florida e atterrare come un privato cittadino nella lussuosa residenza di Mar-a-Lago non poteva offrire un’immagine più diversa e opposta rispetto all’inaugurazione e al giuramento solenne di Joe Biden e Kamala Harris. Mar-a-Lago, la fortezza dell’ex presidente. Con 128 stanze – contro le 132 della Casa Bianca – sala da ballo di duemila metri quadrati, cinque campi da tennis, una piscina sul mare e tre rifugi anti-bomba.

L’improvvisa sobrietà e modestia nella cerimonia d’addio di Trump alla Joint Base Andrews, applaudito da poche decine di fan, contrasta in modo incredibile con la grandiosità visiva dell’insediamento ufficiale di Biden alla Casa Bianca anche se tutto questo avviene in una Washington blindata per paura di disordini o attentati. Trump e Melania che sono tornati a prendersi per mano in questo momento molto triste per loro, se ne sono andati snobbando la cerimonia del passaggio delle consegne. Li rappresentava il vice presidente Mike Pence che ha salutato Biden come nuovo commander in chief.

"E’ stato un grande onore e privilegio per me rappresentare questo paese – ha detto Trump lasciando Washington – ma ritorneremo in qualche forma".

Il suo messaggio è di fatto l’annuncio che fonderà dalla Florida un nuovo partito che il Wall Street Journal dice si chiamerà ’Patriot Party’ e nascerà in alternativa al partito repubblicano, il quale sta pensando di voltargli le spalle durante il processo d’impeachment al Senato.

Ieri tra le 200.000 bandiere piantate nel mall del Lincoln memorial a ricordare le vittime del Covid e davanti alla spianata del Campidoglio, e il solitario volo dell’ex presidente in Florida, si sono viste due Americhe. Quella di Trump che dopo i 143 perdoni pensa ad una rivincita solitaria forse impossibile e quella di Biden che torna ad invocare l’ottimismo e la speranza dopo la pandemia in un paese unito. In sole due settimane gli Stati Uniti sono passati dagli incitamenti di Trump all’insurrezione e all’assalto del Congresso contro il risultato chiaro delle elezioni, alla riaffermazione del ruolo solenne delle istituzioni e della democrazia.

E la poetessa di colore Amanda Gorman, 22 anni, insieme al largo cappellone di Brooks con gli inconfondibili jeans, sono diventati un momento di inclusione e tolleranza che potrebbe essere destinato a durare. Anche la cerimonia religiosa alla quale hanno partecipato in mattinata sia il leader uscente del Senato McConnell che lo stesso Biden e la presidente della Camera Nancy Pelosi, possono essere letti come un segnale di inclusione. La stessa immagine del Campidoglio assalito solo due settimane fa da vandali violenti e armati per difendere Trump e quella austera e commovente di ieri, piena di bandiere, con centinaia di posti occupati dalla banda militare delle forze armate, hanno trasmesso al mondo un’immagine di stile, compattezza, normalità e potenza della quale solo l’America è capace.

E che alla cerimomia di inaugurazione abbiano partecipato anche il senatore repubblicano Ted Cruz che ha votato contro la conferma di Biden e il leader della minoranza repubblicana alla camera McCarthy, potrebbe essere la prima prova di disgelo bipartisan dopo 4 anni.