Giovedì 18 Aprile 2024

Il tramonto di CR7 a Napoli Diego era il sole

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Doriano

Rabotti

Chissà se il tramonto sul golfo di Napoli potrà essere bello come l’alba. Chissà se Cristiano Ronaldo nello stadio che porta il nome di Diego Armando Maradona sarebbe capace di riaccendere i colori del cuore di una città che da troppo tempo arriva vicina al sogno, senza mai riuscire ad acchiapparlo davvero. E non si tratta soltanto di calcio e di scudetto, ovviamente: se c’è un posto in cui un Messia sportivo può diventare capopopolo quello è Napoli, se c’è una terra pronta ad affidare la sua voglia di riscatto anche (soprattutto) sociale alle prodezze di un singolo uomo, è quella che guarda il Vesuvio. Per dirla col titolo di un docufilm su Mohammed Alì: Una volta eravamo re.

E tra miseria e nobiltà quanto può essere forte la smania di tornare a vivere quei giorni di grandeur, ormai lontani nel tempo?

Si spiega solo così l’incendio emotivo scatenato negli ultimi giorni dalle voci sul possibile arrivo di CR7 nel tempio di Diego, incendio destinato a durare fino a giovedì quando si chiuderà il calciomercato.

Fosse solo l’ennesimo cambio di maglia del campione portoghese, sarebbe un film già visto: di follie sportive da un centinaio di milioni di euro son piene le estati, nel mondo assordato dai megafoni social è facile definirle svolte epocali.

Di sicuro è dai tempi di Maradona che Napoli aspetta un leader di quel livello, di sicuro Ronaldo è quasi l’unico (l’altro sarebbe Messi) a poter reggere il peso dell’eredità sportiva di Diego, ma il dubbio semmai è su quella morale. Per carità, è possibile che il calore umano possa permettere al quasi 38enne fenomeno di Funchal di ritrovare quei guizzi che nell’ultimo anno, tra le nebbie di Manchester, stavano diventando un ricordo sfocato.

Ma il punto vero è un altro: il sole di Maradona iniziò a sorgere sul mondo da Napoli, quello di CR7 ci verrebbe a tramontare. Il Ronaldo di fine carriera, al quale solo un’attenzione quasi robotica per il proprio fisico ha permesso di reggere fino a questa età ai massimi livelli, finirà a Napoli solo perché sarà l’unica squadra iscritta alla Champions che accetterà di prenderlo? L’amore per il Vesuvio è in realtà la ricerca di un nuovo record, che si fa spasmodica ora che si avvicina la fine del mercato e CR7 è ancora fuori dalla Champions? Se sarà così (e in questa storia di se ce ne sono ancora troppi: se il Manchester accetterà di prestarlo, se il suo agente Mendes troverà chi darà 100 milioni per convincere De Laurentiis a cedere Osimhen), Ronaldo e i napoletani andranno incontro a una grande delusione.

Cristiano non è Maradona, che di Napoli fu prima Masaniello e poi Re. Anche vincere uno scudetto non basterebbe: se vorrà lasciare il segno come Diego, dovrà prima capire che più dei gol conterà la voglia di diventare un napoletano dentro. Chissà.