
di Elena G. Polidori
ROMA
"Anche un solo morto sul lavoro è troppo". La strage del 30 agosto scorso in cui sono morti, travolti da un treno, cinque operai che stavano lavorando sui binari vicino alla stazione piemontese di Brandizzo, è stata al centro dell’informativa urgente che ieri mattina il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha svolto alla Camera: "Abbiamo il dovere di fare chiarezza sull’accaduto perché fatti come questi non abbiano a ripetersi", ha detto, assicurando poi: "La sicurezza sul lavoro nei cantieri che apriranno in maniera copiosa è e sarà prioritaria". Il leader della Lega ha invocato un "impegno comune" da parte di tutti i gruppi politici sul fronte della sicurezza sul lavoro anche se "ovviamente i cinque operai non torneranno a casa dalle loro famiglie e so che il Sistema Fs, il Ministero del Lavoro, l’Inail e il Ministero dei Trasporti direttamente sono e saranno vicini in ogni maniera possibile a queste famiglie – ha proseguito – nulla restituirà i cari a queste famiglie, ma le responsabilità che emergeranno non potranno evidentemente rimanere impunite".
Salvini ha snocciolato i numeri sulla sicurezza, che – ovviamente – non sono edificanti: "Nel primo semestre di quest’anno risultano in media 700 cantieri operativi giornalieri in ambito ferroviario, 543 legati a nuove opere e 156 per interventi di manutenzione, un dato in linea con la serie storica" rilevando che "nell’ambito di tali interventi si registrano nel complesso 39 incidenti significativi dal 2018 al giugno 2023, che hanno causato 16 decessi; il picco si è registrato nel 2018 con undici incidenti significativi mentre nel primo semestre 2023 gli incidenti di tale portata sono stati due, anche se quando muoiono cinque operai la statistica lascia il tempo che trova. Alla luce di tali tendenze Rfi ha visto migliorare nel 2021 rispetto al precedente quinquennio la sua collocazione nell’indice di sicurezza".
Il ministro intende infine sgomberare "il campo sulla correlazione tra incidentalità nei cantieri, specialmente nei cantieri ferroviari, e spinta ai lavori pubblici indotta dal Pnrr", ed eliminare "qualsiasi correlazione con il nuovo codice degli appalti, che ha acquistato efficacia per i nuovi contratti dal 1° luglio 2023, mentre qui si parla di un accordo quadro risalente al 2020, non si possono ovviamente comunque attribuire genericamente le colpe dell’incidentalità nei cantieri ad altre norme, ad appalti e a subappalti, visto che la nuova norma avrà i propri effetti nei mesi e negli anni a venire". "Nel contesto della manutenzione ferroviaria non esistono a oggi tecnologie totalmente sicure e affidabili che consentano di prescindere dal corretto comportamento delle persone – aggiunge –. Noi possiamo avere i protocolli, gli investimenti, le normative, i controlli, la formazione professionale, ma il fattore umano è determinante in questo come in tutti i campi del lavoro".
In ultimo, il ragionamento politico, sulla base delle "parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – ‘lavorare non è morire’ – che devono essere il centro della nostra riflessione e portare ad un obiettivo concreto: zero morti sul lavoro – ha precisato il ministro delle Infrastrutture – e per farlo si devono evitare gli slogan e conoscere l’argomento di cui si parla nello specifico, perché quello ferroviario ha delle caratteristiche uniche, differenti dalla gran parte degli altri comparti".