Candidati Terzo Polo: guidano Renzi e Calenda. Tanti esclusi, Pizzarotti fuori

Presentate le liste, per eleggere 25 parlamentari serve prendere tra il 6 e l’8%. In posizioni sicure le ministre Gelmini, Carfagna. C’è l’incubo "effetto flipper"

Federico Pizzarotti, ex sindaco di Parma (Ansa)

Federico Pizzarotti, ex sindaco di Parma (Ansa)

I big sono stati schierati come doveva essere e, fin qua, non ci piove. Qualche colpo è stato messo a segno (i Pittella in Basilicata) e qualche pezzo è stato perso (Pizzarotti e i suoi). Ma i malumori degli esclusi o dei collocati in posizioni, di fatto, ineleggibili, non mancano. E non si tratta di nomi da poco, anzi. Come, per dire, Gennaro Migliore che viene, alla lontana, dai movimenti e dal Prc. Collocato in posizione difficile come pure altri volti storici di Iv (Nobili) e di Azione, come Andrea Cangini, che spiega: "Dopo aver votato la fiducia a Draghi ero deciso a considerare conclusa con dignità e onore la mia prima esperienza parlamentare per rientrare serenamente nei panni del giornalista. Poi ci ho ripensato. Viviamo tempi eccezionali e pericolosi, non è il momento di ritirarsi in un cantuccio. Perciò ho accettato la candidatura nel collegio Senato P01 dell’Emilia-Romagna, la mia terra. Un collegio difficile, più difficile di quello piemontese che mi era stato inizialmente offerto".

Il Terzo Polo schiera i suoi big dove e come può. Il fondatore di Azione, Carlo Calenda, frontman, si candida nel collegio uninominale di Roma 1 e in quattro collegi plurinominali proporzionali, ovviamente da capolista e sempre al Senato: Lazio, Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia. Matteo Renzi, ex premier, ex segretario del Pd, fondatore di Iv, affossatore di 2 governi (Letta I e Conte II), sempre al Senato, in quattro circoscrizioni plurinominali (Lombardia, Toscana, Campania). Poi, ci sono le due ex ministre, ancora al governo, di FI. Mara Carfagna corre, ma alla Camera, capolista in Campania e Puglia, oltre che in un collegio uninominale a Napoli. Mariastella Gelmini, al Senato, è capolista in Lombardia e, rispettando l’alternanza uomo donna, seconda in Toscana e in Campania, sempre dietro Renzi, oltre che in un collegio uninominale a Brescia. Invece, l’altra ministra (ma di Iv), Elena Bonetti, che correrà anche in un collegio uninominale a Roma 1, è capolista in Veneto e in Sardegna.

"Fin qua", diceva il protagonista del film L’odio, mentre cadeva da un grattacielo, "tutto bene, il problema è l’atterraggio". Al netto di queste cinque “teste di serie“ (due leader e tre ministri), per tutti gli altri “terzopolisti“ l’elezione sarà, infatti, un terno al lotto. Certo, se la somma di Az+Iv facesse il botto, molti potrebbero sperare: col 15% porti a casa 4550 parlamentari, con il 10% una trentina. Ma se – e sono le più rosee previsioni perché tra il 4-5% sarebbe un disastro – il Terzo Polo starà sul 6-8% vuol dire eleggere 2025 parlamentari (20 alla Camera, 5 al Senato). Insomma, solo posti in piedi. Ovviamente, le teste di serie, oltre che di lista, sono numerose. Iv e Az si sono spartiti i posti eleggibili in modo equo: 50% e 50%. Ma Ettore Rosato, candidato capolista in Campania e nel suo Friuli, è il padre del Rosatellum e il rischio dell’effetto-flipper lo conosce bene.

Sicuri di farcela, dentro Iv, sono la viceministra Teresa Bellanova (capolista al Senato in Puglia e in Sicilia), Luigi Marattin, estensore materiale del programma (capolista alla Camera in Piemonte), Ivan Scalfarotto (capolista al Senato, in Piemonte), Davide Faraone, capogruppo uscente al Senato (in Sicilia) e, ovviamente, Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera (capolista in Lazio e in Campania), oltre a, forse, Cosimo Ferri e Raffaella Paita (Liguria). Morale, 78 posti, se va bene.

Per Azione, posti sicuri altrettanti, o quasi, ma con in pancia le due ministre ex azzurre, quindi qualcuno di meno. Enrico Costa è candidato capolista in Lombardia, alla Camera. Matteo Richetti guida il listino proporzionale in due circoscrizioni emiliane, al Senato. Osvaldo Napoli è buon secondo in due circoscrizioni del Piemonte, sempre al Senato, dietro Daniela Ruffino (ex azzurra come lui). La campionessa paraolimpica Giusy Versace sarà capolista in Lombardia, come Barbara Masini in Piemonte, sempre per il Senato. Altre due ex FI.

Il “colpo da maestro“, per ora, Calenda l’ha fatto in terra di Lucania coi fratelli Pittella. Ma il “listone“ Az-Iv ha anche già perso un pezzo. L’ex sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, a capo di una Lista civica, annuncia: "Il mio ruolo e impegno finisce qui, ancora prima di iniziare". Lo avevano messo in tre circoscrizioni, ma con posti da “ineleggibile“, e così lui ha sbattuto la porta.