Venerdì 19 Aprile 2024

Il Terzo Polo a Milano La Moratti e ’Bella ciao’ "Mio padre partigiano Con Kiev fino in fondo"

Manifestazione per l’Ucraina con Renzi, Calenda e i vertici di Iv e Azione. Duri attacchi a Conte: "Faceva lo scendiletto del Salvini putinista"

di Giambattista Anastasio e Giulia Bonezzi

All’Arco della Pace di Milano non si vedono bandiere arcobaleno, né di colori che non siano il giallo e blu dell’Ucraina e dell’Unione europea. E cartelli, uno recita: "Lunga gittata". C’è una delegazione dell’associazione cristiana degli ucraini in Italia, salita da Roma in pullman perché "ci sentiamo più vicini" a questa piazza, spiegherà il presidente Oles Horodetskyy chiedendo "sanzioni più dure" contro la Russia (o almeno di evitare "scambi di vodka e vino" con Putin): "Noi ucraini vogliamo la pace più di ogni cosa, ma non a tutti i costi. Arriverà un 25 Aprile anche per noi". Bella Ciao è la colonna sonora di questa piazza convocata dai leader del Terzo polo col titolo "Slava Ukraïni!": comincia col canto spontaneo d’un gruppetto di italiani, finisce tutti insieme dal palco, schierati senza equilibrismi a rivendicare una "pace giusta", "che riconosca che c’è un aggressore e un aggredito", che "non chieda alla vittima dell’invasione di giustificarsi" e sostenga "finché ce ne sarà bisogno" la resistenza che "sta combattendo anche per la nostra libertà. Se fallisce l’Ucraina fallisce il mondo democratico".

In piazza c’è un migliaio di persone abbondante, intorno al palco maggiorenti di Italia Viva e Azione (Renzi, Gelmini, Carfagna, Boschi) ma ci salgono in pochi: Matteo Richetti come mattatore, Lisa Noja e ovviamente Carlo Calenda. Che marca le differenze: "Sono con tutti quelli che manifestano per la pace tranne quelli che dicono di togliere le armi all’Ucraina, loro manifestano per la resa". Giuseppe Conte? "È confuso da quando appoggiava Trump, faceva lo scendiletto di Salvini putinista e firmava la via della seta. Si chiama qualunquismo, ed è di destra", attacca il leader di Azione. Al segretario del Pd Enrico Letta riconosce invece "di aver tenuto su una linea non facile. Questa piazza l’avrebbe applaudito, non fischiato". Rimarca che l’hanno scelta Carlo Cottarelli ("Gli sarebbe convenuto non prendere posizione") e soprattutto Letizia Moratti, ex vicepresidente dimissionaria della Regione Lombardia guidata dal centrodestra, bollata con una falce e martello in fronte dalla Lega per questa presenza: "Non è facile per lei essere qua".

Moratti non risponde a nessuna domanda sulla sua candidatura alle regionali 2023. Parla penultima prima di Calenda, cita Giovanni Paolo II ("Non c’è pace senza giustizia") e suo padre Paolo, "fiero partigiano liberale che ha combattuto contro il regime fascista e l’occupazione nazista e ha lavorato con tutte le formazioni partigiane nel Cln. Anche oggi abbiamo bisogno di una resistenza inclusiva, di tutte le forze che si riconoscono nella difesa dei diritti di tutti e della democrazia". Dal palco parlano esponenti del Pd (il senatore Alessandro Alfieri, l’assessore comunale Pierfrancesco Maran, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori), di +Europa, giovani italiani e ucraini che chiedono armi e sistemi di difesa anti-aerea, ma anche ospitalità per opere d’arte e "voci che ricordino che stiamo difendendo il diritto alla libertà di tutti", dice il sindaco di Leopoli in collegamento con madri di soldati prigionieri dei russi. Samira Ardalani porta la solidarietà degli iraniani al 51 esimo giorno di proteste, "500 manifestanti uccisi e 25 mila in carcere" perché chiedono "non solo libertà di vestiario, ma pari diritti per le donne e un cambio di regime". "Le manifestazioni per la pace più coraggiose sono quelle del popolo russo a Mosca e Pietroburgo", dice il radicale Marco Cappato. La piazza applaude.