Mercoledì 24 Aprile 2024

"Il Super Green pass a dicembre" Governo pronto, tensione in piazza

Brunetta: "Chi non s’immunizza ne pagherà il prezzo". A Milano gli irriducibili provano a sfondare: respinti

Migration

di Giovanni Rossi

ROMA

A dicembre il Green pass si sdoppierà: ‘‘rinforzato” per vaccinati e guariti, con garanzia di piena vita sociale anche nelle aree colorate, laddove si rendessero necessarie; “ridotto“ per i tamponati (renitenti al vaccino), valido solo per luoghi di lavoro e servizi essenziali in tutti i territori sotto scacco. Martedì l’incontro Draghi-Regioni.

SULLE CERTIFICAZIONI

SOLO SCELTE RESPONSABILI

Secondo il ministro della P.A. Renato Brunetta siamo all’ora delle "scelte responsabili" e delle ricette di garanzia per salute pubblica e protezione dell’economia. Secondo l’esponente di Forza Italia, il Paese deve evitare ad ogni costo l’ipotesi di "lockdown generalizzati". Meglio gestire opzioni geocromatiche "con relativi livelli di limitazioni" e puntare tutto sulla "linea del Green pass, magari rafforzandola": è questa la strada "che sta maturando nel governo".

"L’EGOISMO DEI NO VAX

NON COLPISCA TUTTI"

Il percorso sarà meritocratico: "Premiare i vaccinati e lasciar subire i vincoli e le restrizioni previsti dal cromatismo a chi vaccinato non è". Perché "non si può far pagare a tutti l’egoismo di alcuni" e "la stragrande maggioranza degli italiani è d’accordo con questa visione: siamo il Paese che cresce di più", spiega Brunetta.

SANZIONI SELETTIVE

A CHI FINISCE IN GIALLO

L’idea dell’esecutivo – che dovrà in ogni caso affrontare la questione dei controlli e degli eventuali risvolti legati alla normativa sulla privacy – appare meno invasiva di quella inizialmente ipotizzata (dalle Regioni). Nelle aree bianche tutto resterebbe com’é e solo in quelle colorate la normativa sarebbe inasprita. Nei contesti virali più aggressivi – sanciti da cambio di colorazione – solo vaccinati e guariti avrebbero infatti diritto a mobilità e socialità incondizionate, mentre chi non fosse vaccinato o guarito e perseverasse sulla strada dei test antigenici o molecolari (la cui validità sarà probabilmente accorciata) conserverebbe solo l’accesso al lavoro o ai servizi essenziali, perdendo invece il diritto a frequentare tutti i luoghi di ritrovo e aggregazione come cinema, ristoranti o stadi. "Se l’alternativa diventa chiudere un teatro o una piscina per tutti, o solo per chi non è vaccinato, io non ho dubbi", dice il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

VACCINO OBBLIGATORIO?

DECISIONE PER CATEGORIE

Palazzo Chigi lavora anche ad altri dossier strategici, come l’obbligatorietà del vaccino per medici, docenti e forze dell’ordine, e come la spinta delle terze dosi. Somministrabili da domani ai 40-60enni, ad almeno 6 mesi dalla iniezione precedente (intervallo che potrebbe essere accorciato a 5).

CORTEI A MILANO E ROMA

CORI CONTRO IL "REGIME"

Ieri diciottesimo sabato di protesta di No vax e No pass nel centro di Milano. Come di consueto antagonisti e irriducibili hanno provato a raggiungere il Duomo, ma sono stati bloccati. Il bilancio della Questura è di 2 denunciati a piede libero, 31 ordini di allontamento, 2 proposte Daspo, 267 identificati, un agente morso da una manifestante. A Roma partecipazione più ampia del previsto con 4mila persone al Circo Massimo (inclusi gilet arancioni). Presenti bandiere tricolori, del Regno delle Due Sicilie, Pro Trump. Anche un cartello anti-Green pass scritto coi caratteri delle SS naziste. Contro "il regime" hanno tuonato il generale in pensione Antonio Pappalardo e il cantante Povia (con esibizione a sorpresa). Un manifestante è stato denunciato per inosservanza del foglio di via.