Il Sudafrica: "Omicron dà sintomi lievi". Il paziente zero (vaccinato) sta bene

Rassicuranti i primi dati clinici sui contagiati con la nuova variante. Ma preoccupa l’alto livello di contagiosità

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di Alessandro Farruggia

Due indizi non fanno una prova, direbbe Agatha Christie. Ma il fatto che i sintomi dei malati della variante Omicron siano apparentemente lievi e che lo stesso contagiato italiano stia sostanzialmente bene sembrano prefigurare un quadro forse meno fosco di quello che si era temuto: la variante sudafricana (bis) è apparentemente più contagiosa, ma forse è meno aggressiva. E questo farebbe tirare un sospiro di sollievo.

"La nuova variante Omicron del Coronavirus – ha detto in una serie di interviste la dottoressa Angelique Coetzee, presidente dell’associazione medici del Sudafrica, che ha isolato la nuova variante – provoca una malattia leggera, senza sintomi importanti. Può essere che sia altamente contagiosa ma sinora i casi che vediamo sono estremamente lievi. Sono però preoccupata per le persone anziane, più vulnerabili se affette da malattie cardiocircolatorie o diabete". E anche il presidente dell’Aifa, il virologo Giorgio Palù, frena: "Non ci sono ragioni scientifiche per questo allarme. Per ora abbiamo il sospetto che Omicron sia più contagioso. Un virus con tutte queste mutazioni potrebbe però essere anche meno virulento. Alcuni colleghi mi dicono che i positivi sono in prevalenza paucisintomatici".

La prudenza del professor Palù è condivisa dal coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, e dall’Oms. Ed è confermato dal ’paziente zero’ italiano, un manager di Eni. Che fortunatamente aveva ricevuto le due dosi. "Sono soddisfatto di essermi vaccinato – ha detto al Gr Rai –, perché il vaccino nel nostro caso ha funzionato in maniera egregia. Considerati i sintomi blandi miei e della mia famiglia, che è stata contagiata e comprende persone tra gli 8 e gli 81 anni, posso dire che l’infezione si è manifestata solo in modo lieve".

Il paziente, ha anche ricostruito la sua vicenda in una nota scritta. "Ho viaggiato nei giorni scorsi da Maputo, in Mozambico, a Roma – ha ricordato – avendo effettuato in anticipo all’imbarco il test PCR con esito negativo e avendo rispettato lungo tutto il tragitto le misure di distanziamento sociale". "Poi – ha proseguito – mi sono recato a San Donato Milanese per delle visite mediche aziendali, e contestualmente ho effettuato (il 16 novembre, ndr) un nuovo test PCR per l’imbarco per il volo di rientro a Maputo. Avendo avuto riscontro positivo di questo secondo test, ho viaggiato verso la mia residenza di Caserta evitando qualunque contatto con soggetti terzi per iniziare l’isolamento domiciliare previsto". "La situazione è sotto controllo", assicura l’Asl di Caserta: "Il paziente sta bene e così i sui cinque familiari (due figli, la mogli, la madre e la suocera) risultati positivi, ma con carica virale molto bassa".

A scopo precauzionale sono state mese in isolamento le due classi delle elementari frequestate dai figli dell’uomo, ma dopo due serie di tamponi non sono emersi contagi. L’itinerario del dipendente Eni è stato ricostruito nei dettagli e si è deciso di sottoporre a test i 131 passeggeri del volo da Johannesbug sul quale era imbarcato. La Regione Lazio ha avviato ieri i test molecolari. Fermo restando il blocco dei voli da Sudafrica e Paesi limitrofi i viaggiatori provenieri da scali a rischio vengono monotorati e molti Paesi sono pronti a mosse ulteriori. "È una corsa contro il tempo" per capirne di più e adottare le contromisure giuste, sottolinea la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, mentre Londra, presidente di turno del G7, ha convocato per oggi una riunione d’emergenza dei ministri della Sanità.