Mercoledì 24 Aprile 2024

Il solista che fece condannare Silvio De Pasquale, una vita con la toga

Berlusconi lo criticò aspramente. L’altro indagato, Spadaro, è stato assegnato alla procura europea

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di Anna Giorgi

Altissimo livello di professionalità e carattere spigolosissimo: Fabio De Pasquale, "il solista messinese", così lo chiamano in procura per la sua difficoltà a lavorare nei pool e a stare nelle cordate. Siciliano, 65 anni, da 36 in magistratura, è l’aggiunto della procura di Milano che, nel 2001, ha avviato le indagini sulla compravendita dei diritti tv Mediaset. Lui portò a casa la prima (e unica) condanna definitiva di Silvio Berlusconi, per frode fiscale, che gli valse l’altra definizione di "pm famigerato" (quest’ultima data da Berlusconi quando era premier).

La sua più grande abilità, riconosciuta dai tutti i capi della procura che si sono succeduti, dallo stesso Francesco Greco, prima da Edmondo Bruti Liberati, è la straordinaria capacità di istruire i processi finanziari più complicati.

Abilità riconosciute con la nomina a capo del Dipartimento affari internazionali e reati economici transnazionali. La storia professionale di De Pasquale è lunga: nei primi anni Novanta, indaga sui corsi di formazione in cui sparivano fondi europei a favore dai partiti.

Sarà sempre De Pasquale a mettere sotto torchio il finanziere Pierfrancesco Pacini Battaglia, "uno appena sotto Dio", (così definito ai tempi di Mani Pulite), l’uomo che gestiva in Svizzera i fondi neri dell’Eni per i partiti.

Il banchiere si serviva di una società con sede a Londra, la Edsaco, per cui lavorava anche l’avvocato d’affari inglese David Mills, un personaggio chiave che diventerà poi centrale per le indagini sugli affari di Fininvest. Mills aveva creato la rete di società estere di Berlusconi, da cui passavano tutte le operazioni più "opache" che consentivano di moltiplicare i costi dei diritti tv comprati negli Stati Uniti.

ll momento più complicato e anche più drammatico della carriera di De Pasquale succede nel luglio del 1993, quando il presidente dell’Eni, Gabriele Cagliari, si uccide in una cella del carcere di San Vittore.

De Pasquale aveva dato parere negativo alla sua scarcerazione. Ispezioni ministeriali, procedimenti disciplinari e un processo per omicidio colposo, che si conclude nel 1996 con un’archiviazione.

Indagato dalla Procura di Brescia con l’ipotesi di rifiuto d’atti d’ufficio è anche Sergio Spadaro, quarantenne pm del dipartimento di De Pasquale.

Freschissimo di nomina, insieme ad altri cinque magistrati, per un incarico prestigioso: andrà a lavorare per la procura europea antifrodi comunitarie. Incarico che arriva dopo l’inchiesta Eni e quella sui presunti fondi russi alla Lega.

Al centro delle indagini una negoziazione che si sarebbe svolta nella hall dell’Hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018 tra alcuni italiani, tra cui l’ex collaboratore di Matteo Salvini, Gianluca Savoini. L’accordo, secondo l’accusa, aveva come oggetto la compravendita di gasolio russo per un miliardo e mezzo di dollari, con l’obiettivo presunto di girare il quattro per cento, pari a 65 milioni, alla Lega.