Martedì 23 Aprile 2024

Svolta negli Stati Uniti, ora la fusione nucleare è realtà. "Energia pulita e illimitata"

Umberto Minopoli, presidente dell’Associazione italiana nucleare, spiega l'importanza della scoperta

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Il preannuncio del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti di "un’importante svolta" legata alla ricerca sulla fusione nucleare genera uno straordinario scatto di attenzione nella comunità scientifica e nell’opinione pubblica. Umberto Minopoli, 68 anni, già presidente di Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare, ora alla guida dell’Associazione italiana nucleare, spiega a QN quanto fondata sia la speranza in un mondo diverso.

Si avvicina il giorno in cui avremo energia pulita potenzialmente illimitata e senza scorie?

"Tutta la ricerca nucleare tende a questo obiettivo. Se le anticipazioni saranno confermate, l’esperimento americano aprirà nuovi scenari proprio nel filone di ricerca sin qui meno vocato ad immaginare soluzioni in tempi ravvicinati".

Spieghi la svolta.

"Sono 70 anni che gli esperimenti di fusione che si conducono nel mondo cercano di raggiungere l’obiettivo del guadagno di energia. Gli americani sostengono di esserci riusciti".

Come è organizzata la ricerca?

"Su due distinti filoni: quello di fusione a confinamento inerziale, sinora rimasto più indietro, forse anche perché soggetto a logiche prioritarie di tipo militare; e quello, cosiddetto a confinamento magnetico, con una sua agenda internazionale decisamente più estesa. La temperatura alla quale il Tokamak – acronimo russo che sta per per “camera toroidale magnetica” – realizza questo processo è di 150 milioni di gradi".

Ma è il confinamento inerziale stavolta a fare il passo più eclatante.

"In attesa dei risultati ufficiali, la svolta può essere riassunta così: bombardando con laser potentissimi sferette contenenti due isotopi leggeri dell’idrogeno quali deuterio e trizio, i nuclei raggiungono lo stato di plasma e si fondono in elio liberando una quantità di energia superiore a quella impiegata per generare la fusione. Un guadagno, se le misurazioni saranno confermate, del 120%. Trasformare questo saldo netto in energia elettrica a uso civile rappresenta la parte ancora inesplorata della sfida".

La fusione a confinamento magnetico come si realizza?

"Gli isotopi dell’idrogeno sono accelerati da fasci elettromagnetici. In questo anello, velocità e temperatura generano lo stato plasmatico necessario alla fusione nucleare. Dieci mesi fa, in Gran Bretagna, il reattore sperimentale europeo Jet (Joint European Torus) ha raddoppiato la quantità di energia prodotta: l’equivalente di 11 megawatt".

Il risultato dell’esperimento statunitense può modificare agende e stanziamenti?

"No, perché la programmazione in campo nucleare abbraccia decenni e perché la fusione a confinamento magnetico, da molti punti di vista, è parecchio più avanti".

L’Italia come investe?

"Attraverso la UE partecipa con Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Russia e Stati Uniti al progetto Iter a Cadarache, nel sud della Francia. Qui entro il 2025 sarà costruito il Tokamak per dimostrare la fattibilità dell’energia da fusione nucleare a confinamento magnetico prodotta in quantità significative, sulla scala dimensionale di una vera centrale elettrica da almeno 500 megawatt. Anche l’Eni sta sul pezzo della fusione magnetica. È socio primario del Commonwealth Fusion Systems, in Massachusetts, in collaborazione con il Mit".

Il cittadino nelle spire del caro bollette – provocato anche da guerre e tensioni geopolitiche – cosa deve aspettarsi?

"Nell’immediato, nessun cambiamento. La transizione dal fossile può avvenire solo con le rinnovabili o con l’energia nucleare da fissione. Per il nucleare da fusione serviranno non meno di vent’anni".