Venerdì 19 Aprile 2024

Sanremo russo, Pupo star nella giuria del festival di Putin. "Vado dove mi chiamano"

La scelta rischia di diventare un imbarazzante incidente diplomatico. L’obiettivo del Cremlino: canzoni patriottiche contro Ucraina e Occidente

Il Sanremo russo  Pupo star nella giuria  del festival di Putin  "Vado dove mi chiamano"

Il Sanremo russo Pupo star nella giuria del festival di Putin "Vado dove mi chiamano"

Mosca, 30 aprile 2023 – Alla fine Pupo ha detto sì. Per aggirare la cortina che in questo momento rallenta le comunicazioni tra l’Europa dalla Russia l’idolo di Ponticino dovrà fare qualche scalo aereo in più, ma alla fine il 2 maggio nella giuria di ‘Road to Yalta’, il festival della canzone patriottica in cartellone al Teatro del Cremlino, ci sarà. Con buona pace di altri ex combattenti di grandi campagne russe come Al Bano, Toto Cutugno o i Ricchi e Poveri che, per scelta, preferiscono rinunciare ai rubli facili di certi ingaggi e rimanersene a casa.

Basta, infatti, allungare l’occhio alla composizione della giuria dell’evento per avere un’idea della sua natura propagandistica, viste le presenze del Vicepresidente del comitato cultura della Duma Denis Maidanov, dell’ex ministro della cultura Mikhail Shvydkoi, del ministro del turismo della Crimea Vadim Volchenko e del cantante Kay Metov. D’altronde un Festival che tra i suoi propositi ha pure quello di "restituire e rafforzare la vera immagine del soldato-liberatore sovietico" lascia intendere che il conflitto in Ucraina non avrà un ruolo di secondario nella costruzione della serata, come confermato dallo stesso Maidanov nel sottolineare che "i concorrenti condividono i nostri valori" perché "dobbiamo nutrire di ideologia la guerra patriottica". Obiettivo perseguito dagli organizzatori dell’evento facendo duettare quindici cantanti stranieri con altrettanti artisti russi "stanchi della perfidia degli Stati Uniti".

Pupo, aveva già preso parte a ‘Road to Yalta’ nel 2021, quando non era ancora scattata l’operazione militare speciale, per proporre una sua versione di ‘Bella ciao’ assieme al conduttore della serata. Visto che la situazione non è più quella di allora, difficile comprendere le cause di una scelta che crea, come immaginabile, forte imbarazzo diplomatico, perché Ghinazzi la sua cortina l’ha alzata davanti alle richieste di chiarimenti dei media lasciando al suo management il compito di ricordare che lui canta dove lo chiamano.

Certo è che già nel 2019 Pupo aveva lamentato la difficoltà ad esibirsi in Russia a causa delle prime ritorsioni putiniane alle sanzioni dell’Occidente, ammettendo di essersi ritrovato i calendari tagliati "anche del 50-60%". Sembra che martedì al Cremlino eseguirà un brano di pace. Ma l’idea di pace che aleggia in quei corridoi è nota.