Giovedì 18 Aprile 2024

Il sacrificio di Renzo Travolto e ucciso sull’A14

Un uomo, 78 anni, si ferma per aiutare due feriti in un incidente e viene investito. Volontario in una onlus, si occupava di educazione e sicurezza stradale

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di Gabriele Tassi

L’eroe caduto. Sul nastro d’asfalto buio dell’A14 c’è un’auto in pezzi dopo un testacoda. Due ragazzi dentro, terrorizzati dall’urto violentissimo. Renzo Cristiani si ferma ad aiutarli, la generosità sconfigge la paura. Ma dal buio della notte esce una Toyota a gran velocità: lo travolge e lo uccide sul colpo. La tragedia di ieri, in autostrada a Castel San Pietro, alle porte di Bologna ha sconvolto una comunità. Perché l’incidente è costato la vita a un uomo buono, per davvero: 78 anni, in pensione, iscritto a un’onlus, la Avpl di Castel Maggiore che si occupa anche di sicurezza stradale. Perché era un vero gigante buono: "Il ruolo di vice capo-pattuglia – racconta il vicepresidente dell’associazione, Claudio Zanotti – gli sembrava cucito addosso. Una persona grande nel fisico e nella bontà d’animo. Quando dirigeva il traffico durante le manifestazioni la sua presenza e il suo tono di voce facevano sì che tutti lo seguissero e stessero alle sue istruzioni".

Secondo i rilievi degli agenti della polizia stradale tutto inizia con un primo incidente: la Ford Fiesta con alla guida una ragazza di origine tunisina di 27 anni si imbizzarrisce e, fuori controllo, va a sbattere contro il guardrail a lato dell’autostrada. Il veicolo, dopo il contraccolpo, viene proiettato in una spaventosa carambola al centro della carreggiata. Il volontario in quel momento è di passaggio. Guidato dall’istinto scende e va a prestare soccorso ai i feriti nella Ford: a bordo, oltre alla 27enne c’è anche un ragazzo, praticamente coetaneo. Cristiani, da quanto si apprende dalle ricostruzioni, armato della sua paletta da assistente civico, fa il possibile per segnalare ai veicoli in arrivo il pericolo dell’auto incidentata. Ma dall’ombra, proprio in quei momenti di concitazione, sbuca la Toyota Corolla di una donna di 46 anni residente a Reggio Emilia. Poca visibilità e poco tempo per riuscire a scansare il volontario, che viene travolto e muore sul colpo. Poche e lievi ferite invece per le altre persone coinvolte.

Un generoso che lascia un vuoto nella vita di tutti: della famiglia, dei figli e dell’anziana madre. Ieri, nel primo pomeriggio, i volontari e lo staff della Avpl lo hanno voluto ricordare con un momento di raccoglimento davanti alla sede della onlus. "Oltre ad essere cordiale e gioviale con tutti, pronto ad intervenire, come pronto a dare una semplice indicazione stradale, le ore con lui volavano – lo ricordano gli amici – Il volontario con la ’V’ maiuscola, su cui sai che puoi contare sempre. Aveva scelto di devolvere tutto il tempo della sua pensione ad aiutare gli altri", e lo ha fatto sino alla fine.