Il ritorno del Covid In classe 7 milioni di alunni I presidi temono i contagi: "Diamo le mascherine"

Impennata dei positivi nell’ultima settimana: +44%. L’incidenza sale tra gli anziani. Rusconi, dirigente scolastico: "Invitiamo a usare i dispositivi di protezione". Maggi (Spallanzani): "Vaccinare i fragili è ancora importante, ma si fa poco".

Il ritorno del Covid  In classe 7 milioni di alunni  I presidi temono i contagi:  "Diamo le mascherine"
Il ritorno del Covid In classe 7 milioni di alunni I presidi temono i contagi: "Diamo le mascherine"

di Alessandro Malpelo

Siamo solo all’inizio. Nei prossimi giorni 7 milioni di studenti torneranno a scuola senza particolari precauzioni, e già si prevede un ritorno di fiamma del Covid, quadruplicato come numeri negli ultimi due mesi. Gli insegnanti alle prese con i consigli di classe lanciano l’allarme. Mario Rusconi, dell’Associazione presidi, ha annunciato che si attendono indicazioni dal Ministero per limitare gli affollamenti, favorire il ricambio d’aria nelle aule, rispolverare mascherine e gel igienizzanti, anche se l’impiego dei dispositivi è facoltativo. "L’utilizzo dei mezzi di protezione individuale – precisa il dirigente scolastico – potrebbe riguardare in primo luogo docenti e alunni con fragilità (perché sono più esposti alle infezioni, ndr). Questo nostro ovviamente è un invito, non è un obbligo".

Venute meno le misure restrittive anti-Covid, e trainati dalla variante Eris, i casi dichiarati in Italia hanno scavalcato quota 21mila nell’ultima settimana, con un’impennata del 44%. In parallelo, l’andamento di riflette su ricoveri e decessi. I tamponi sono passati da 142.118 a 168.704. L’incidenza monta in tutte le fasce d’età, ma soprattutto nei grandi anziani. "La certezza – ha dichiarato Walter Ricciardi, professore di igiene all’Università Cattolica di Roma – è che avremo presto un ripresa delle infezioni, per il fatto che moltissime persone asintomatiche, con il Covid, vanno in ufficio, a scuola, nei luoghi affollati, sui mezzi di trasporto. Qui occorre giocare d’anticipo, attraverso misure di sanità pubblica oppure è chiaro che ci saranno, come in questo momento ci sono in altre parti del mondo, delle nuove ondate epidemiche".

Nei locali pubblici e nei centri di aggregazione si tornano a sentire con insistenza attacchi di tosse e starnuti. In passato li avresti definiti banali raffreddori, oggi sappiamo che sono coronavirus, mutazioni del virus Sars-Cov2 che circolano indisturbate in mezzo alla gente. Con la circolare diramata ieri il ministero ha reintrodotto precauzioni per prevenire la trasmissione di infezioni respiratorie negli ospedali.

La circolare, che prevede tamponi all’arrivo in pronto soccorso nei casi sintomatici "è un provvedimento che contribuisce a tutelare dal Covid-19 i pazienti fragili ricoverati o seguiti nei nosocomi". A dirlo è Francesco Cognetti, presidente della Federazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi, che ricorda come, a "fare da apripista anticipando la giusta decisione", sia stata la Regione Lombardia, che è andata anche oltre, reintroducendo la raccomandazione delle mascherine nei nosocomi.

La circolare accoglie anche le istanze degli specialisti della Simit, Società italiana malattie infettive, e della Società italiana di igiene. Prevede anche test per gli asintomatici che devono effettuare il ricovero in reparti dove sono presenti soggetti immunocompromessi e fragili.

Cinquanta milioni di italiani si sono sottoposti a un ciclo vaccinale completo, anche se per molti risale a tanto tempo fa, e più di trenta milioni sono quelli che hanno sviluppato anticorpi dopo aver contratto la malattia. Con l’arrivo dell’autunno, e grazie ai vaccini aggiornati che arriveranno in Europa, si impone la profilassi antinfluenzale e anti-Covid nelle persone considerate a rischio.

"Le ultime varianti del virus – ha commentato Fabrizio Maggi, direttore dell’Unità di Virologia dello Spallanzani di Roma – sembrano in qualche modo meno aggressive, nelle persone giovani e sane, grazie alla copertura vaccinale diffusa e all’immunità ibrida. Vaccinare anziani e fragili, invece, continuerà a essere importante, mentre vediamo un po’ di rilassamento su questo fronte".