Martedì 23 Aprile 2024

Rischio ondata di contagi, mezza Europa si blinda. Ira di Pechino: "È un sabotaggio"

Anche Francia e Gran Bretagna impongono i test a chi arriva dalla Cina. Solo la Germania è scettica. Il regime comunista nega l’evidenza, ma ci sono 9mila morti al giorno e gli ospedali sono pieni

Due cittadini cinesi con i volti coperti da caschi, cappucci, mascherine e visiere

Due cittadini cinesi con i volti coperti da caschi, cappucci, mascherine e visiere

Roma, 31 dicembre 2022 - La Cina non gradisce la discriminazione dei passeggeri cinesi che arrivano in Italia e che devono essere sottoposti a tampone. Ma la premier Giorgia Meloni non solo non indietreggia, ma spinge affinché di fronte alle incertezze della Ue altri Paesi si attrezzino per fare come l’Italia. La Spagna si era già mossa giovedì imponendo test a chi sbarca dalla Cina e l’obbligo di produrre un certificato di vaccinazione. Ieri è stata la volta della Francia che ha adottato misure sulla falsa riga di quelle italiane. Mentre la Bbc ha anticipato che Londra si appresta ad annunciare l’obbligo di test negativo al Covid da effettuarsi prima del viaggio per gli arrivi nel Regno Unito dalla Cina.

La protesta cinese che ignora o dimentica l’assoluta chiusura di Pechino nei confronti di tutti coloro che atterravano in Cina e che venivano immediatamente sottoposti a quarantena per tutto il periodo della tolleranza zero, è un incredibile cambio di passo per il presidente Xi. Il leader cinese è stato costretto a togliere le chiusure totali per paura di insurrezioni popolari e spontanee. Secondo alcuni analisti inglesi, però, il rilassamento delle misure a Pechino e in tutto il Paese sta portando alla luce almeno 9.000 morti al giorno e quasi un milione di contagiati. Cifre ricostruite dai centri di controllo occidentali perché il governo di Xi si rifiuta di fornire ufficialmente o di riconoscere. Gli ospedali sono pieni di pazienti Covid: sono tanti i video che circolano in rete e che lo dimostrano

Pechino non sta però prendendo affatto bene le chiusure europee. "Sono misure discriminatorie", ha accusato in un editoriale il Global Times, tabloid del Partito Comunista. L’Italia è finita espressamente nel mirino, alla luce dei sequenziamenti dei tamponi a Malpensa e Fiumicino, poiché "non è stata trovata alcuna nuova mutazione negli arrivi recenti". Dunque si tratterebbe solo di paura e pregiudizio. È tutto uno "sporco trucco politico" per "sabotare i tre anni di sforzi nella lotta al Covid e per attaccare il nostro sistema", ha scritto il tabloid con una bella pennellata di complottismo, mentre le fonti ufficiali a Pechino continuavano ad assicurare la "massima apertura e trasparenza" da parte delle autorità cinesi. Ma i numeri del ritorno della pandemia in Cina fanno spavento e la carenza cronica di trasparenza, malgrado le assicurazioni, non aiuta.

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L’Europa, seppur con alcune differenze tira drittto e sio compatta sempre di più contro la possibile nuova ondata Covid. La Commissaria alla Salute Stella Kyriakides, in una lettera inviata ai 27 Paesi membri dopo la riunione dell’Health Security Committee (HSC), ha chiesto di essere "molto vigili" poiché "i dati epidemiologici o i test affidabili" in Cina sono "piuttosto scarsi" e la copertura vaccinale generale "è bassa". Inoltre non esiste una equivalenza tra "i certificati di vaccinazione o di guarigione cinesi" e lo standard adottato in Europa. Un approccio prudente sembra dunque giustificato.

Sui test imposti negli aeroporti a chi arriva dalla Cina, però si va ancora in ordine sparso e Bruxelles non ha preso una decisione comune. La Germania, ad esempio, è scettica dato che le varianti cinesi sembrano essere le stesse che sono già in circolazione nel vecchio continente. Kyriakides ha dunque esortato i 27 a mantenere la barra dritta e continuare con un approccio "basato sullo scienza". In questo momento, semmai, va aumentata la "sorveglianza genomica", compreso "il controllo delle acque reflue, che includa le acque di scarico degli aeroporti principali". L’obiettivo è sempre lo stesso: individuare tempestivamente nuove varianti e saper reagire in tempo utile.