Il riscatto del principe fedifrago

Marcella

Cocchi

E se Carlo e Camilla passassero alla storia come re e regina di cuori? Incredibile: proprio loro, l’ex principe fedifrago e l’ex "rottweiler sfasciafamiglie" rivale di Lady D. Sembra uno scherzo del destino, ma forse non lo è. Forse è la prova che il tempo è galantuomo. Forse è un formidabile segnale di cambiamento del costume e dei giudizi morali della società su cosa sia o non sia davvero il tradimento. Di certo, in soli due giorni, oltre a coronare il sogno decennale di diventare re, Carlo si è preso un’altra rivincita: è riuscito a “vendere“ ai propri sudditi il sincero spot di un amore inossidabile, quello per Camilla Parker-Bowles.

"Conterò sul sostegno della mia amata moglie" e il Regno potrà contare su di lei, ha ripetuto Carlo III. Da fedifrago a cavaliere degno del letterario amor cortese, il re ha sdoganato l’assunto che un amore (già clandestino) possa essere quanto di più fedele e affidabile esista. L’ex principe frustrato sembra quasi aver voluto mettere in chiaro che aveva ragione (anche lui). Che peccavano i benpensanti, ed esagerava la severa stampa britannica quando leggeva la loro storia solo in antitesi alla bontà di Diana, evidenziando che i due osavano trascorrere insieme almeno due notti alla settimana nella tenuta di campagna di Highgrove. Che sbagliava perfino sua madre, la regina Elisabetta II, ad avergli impedito di sposare Camilla, "colpevole" negli anni Settanta di non offrire l’immagine giusta, di essere tra l’altro – ironia della sorte – la bis nipote di Alice Keppel, a sua volta amante di Edoardo VII. Ebbene, ora, proprio per volere di Elisabetta, che "in verità – scrive Bill Emmott – aveva sempre creduto nell’amore", la cattiva Camilla è diventata addirittura regina consorte. Titolo, badate bene, che non fu concesso nemmeno al principe Filippo. C’era una volta l’imbarazzante soap opera di veti e corna. Oggi c’è un re che viene perfino applaudito nei panni di un novello Amleto: "Mi sento colpevole per il fatto che non mi sento colpevole".