Venerdì 19 Aprile 2024

Il regista Haggis e l’accusa di stupro "Sono innocente, interrogatemi"

Il premio Oscar è ai domiciliari a Ostuni: era stato già denunciato per molestie da altre 4 donne

ROMA

Paul Haggis (nella foto), ai domiciliari in un albergo di Ostuni per violenza sessuale e lesioni aggravate, al gip di Brindisi dirà di essere innocente. Nell’imminente udienza di convalida, il regista premio Oscar, risponderà a tutte le domande per respingere le accuse: tre giorni di presunti abusi in un B&B di Ostuni su una inglese di 30 anni, poi scaricata in aeroporto in stato confusionale. Chi è veramente questo talentuoso intellettuale che più volte ha sfiorato il punto di impatto ed è andato a sbattere contro un discreto numero di persone, nella fattispecie tutte donne? Le parole della giovane che ha sporto denuncia hanno trovato riscontri nelle immagini della videosorveglianza dello scalo aereo, gli accertamenti nella stanza delle presunte violenze sembrano incastrarlo. Si erano conosciuti mesi fa, lei aveva chiesto di lavorare con lui. Eccoli in Puglia alla kermesse “Allora Fest“, dove lui l’avrebbe costretta a subire rapporti sessuali per due giorni. E da mercoledì scorso altri fantasmi del passato hanno ricominciato a fare rumore.

Nel 2013 l’addetta alle pubbliche relazioni per un’agenzia di eventi cinematografici lo aveva accusato di averla stuprata nel suo appartamento di Soho. Poi erano arrivate le altre. La dipendente di un ufficio stampa aveva ricordato di essere stata costretta a un rapporto orale e poi violentata quando lavorava con lui in uno show televisivo, negli anni Novanta. Una terza donna si sarebbe trovata le sue mani addosso ed era riuscita a scappare. Una quarta sarebbe stata bloccata per strada, baciata a tradimento e rincorsa in taxi. Haggis aveva fatto il possibile per velocizzare il processo e si era lamentato: da quando la causa era stata intentata, nel dicembre 2017, non era più riuscito a trovare lavoro né come regista né come produttore. Era appena scoppiato il caso Weinstein, il padre di tutte le molestie sessuali, e di lui diceva: "È un predatore. E un predatore è un predatore. Ma dovremmo concentrarci anche su quelli che lo hanno protetto, colpevoli quanto lui e in alcuni casi anche di più".

Viviana Ponchia