di Ettore Maria Colombo
Benino, ma senza entusiasmi, per quanto riguarda il referendum costituzionale. Dati contrastanti e diversi da regione a regione per quanto riguarda le regionali. L’ultimo dato parziale sull’affluenza per il referendum è quello delle ore 19 di ieri sera: ha votato il 29,75% (alle 12 il dato era del 12,25%) degli aventi diritto, rende noto il Viminale, sul totale dei 7.903 comuni italiani.
Per quanto riguarda il rinnovo dei consigli regionali, i dati sono altalenanti e potrebbero dire molto anche sulle diverse scelte politiche dell’elettorato: in Toscana ha votato il 36,29% del corpo elettorale (la regione con l’affluenza più alta), in Puglia solo il 27,6% (una cifra assai bassa, ma mai quanto la Campania: 26,5%) mentre Marche (32,97%) e Liguria (32,07%) sono praticamente allineate come votanti e il Veneto svetta, come percentuale di voto, avvicinandosi alla Toscana, con il 35,5%. In Valle d’Aosta, dove però si vota solo per il consiglio e non per il presidente, l’affluenza è stata del 42,68%.
Mixando i due ordini di elezioni (referendum e regionali), un dato che colpisce è che, a ieri sera, l’affluenza al referendum è più alta in Piemonte (30,9%) e Lombardia (31,5%), dove si votava solo per il referendum, che in Campania (29,1%) e in Puglia (30,2%), dove si vota sia per le regionali che per il referendum. Tra i territori chiamati a esprimersi solo sul taglio dei parlamentari, particolarmente basso – come già alle 12 – il dato della Sardegna, fermo al 17% e delle regioni del Sud (tra il 24 e il 27%) mentre sono molti alti i dati i votanti in Valle d’Aosta (44,4%, dove si votava anche per la Regione) e Trentino (40,5%). Dove si votava anche alle Regionali, spicca, nel voto al referendum, la percentuale della Liguria (35%).
Infine, sempre alle ore 19, è stata del 36,9% l’affluenza alle urne degli elettori per le Comunali.
Malgrado la bassa affluenza, i leader politici sono ovviamente andati tutti alle urne. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella voterà oggi nella sua Palermo, le altre cariche dello Stato (il presidente della Camera Fico a Napoli e quella del Senato Casellati a Padova) hanno già esercitato tutti il loro diritto di voto. Giuseppe Conte ha votato a ora di pranzo nel seggio allestito in una scuola nel centro di Roma. Il premier ai cronisti dice di aver votato "in scienza e coscienza".
Votano anche tutti i leader della maggioranza. Nicola Zingaretti a Roma, Luigi Di Maio nella sua Pomigliano d’Arco ("sono trent’anni che la aspettiamo", dice l’esponente M5s alzando la scheda del referendum prima di deporla nell’urna) e Matteo Renzi, leader di Iv, nella sua Firenze. Tra i leader del centrodestra Giorgia Meloni e Matteo Salvini andranno al seggio stamattina. Silvio Berlusconi, come da protocollo per chi è in quarantena a causa del Covid, ha già votato invece con il personale competente della Ats di Monza ad Arcore, dove si trova in isolamento.