Giovedì 25 Aprile 2024

Il razzismo dei trapper "Sei nero, ti ammazziamo" Filmano la rapina: arrestati

Agguato con i coltelli a un operaio nigeriano sceso dal treno con la bici. In cella Jordan Jeffrey Baby e Traffik: hanno anche postato il video sui social

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di Dario Crippa

CARNATE (Monza e Brianza)

"Vogliamo ammazzarti perché sei nero". Hanno apostrofato così un operaio nigeriano di 41 anni che tornava a casa dopo una giornata di lavoro. E a tendere un agguato alla stazione ferroviaria di Carnate l’altro giorno non erano però delinquenti qualsiasi, ma due noti trapper: Jordan Jeffrey Baby, il 25enne monzese Jordan Tinti, già finito nei guai per i comportamenti aggressivi nei confronti delle forze di polizia (aveva girato un video in cui saltava sul tetto di un’auto dei carabinieri per pubblicizzare una canzone) e le minacce social a Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la notizia per documentare lo spaccio alla stazione ferroviaria di Monza; e Gianmarco Fagà, in arte Traffik, romano, 26 anni, già condannato fra le altre cose per violenze nei confronti dell’ex fidanzata.

Stazione ferroviaria di Carnate, mercoledì scorso, ore 16.30, l’operaio nigeriano scende dal treno e si dirige nel sottopasso pedonale spingendo la bici. All’improvviso, dalle scale di accesso ai binari, scendono anche due ragazzi a torso nudo con le t-shirt a coprire le spalle. Cominciano a inveire contro di lui, estraggono dalle tasche due coltelli e avvinandosi al 41enne lo minacciano di morte. L’uomo, spaventato, abbandona bicicletta e zaino e si allontana inseguito dai due ragazzi che, sempre brandendo i loro coltelli, gli gridano di fermarsi e continuano a minacciarlo di morte per il colore della sua pelle.

Quando il nigeriano nota che i giovani, invece di seguirlo, sono tornati indietro scendendo nuovamente nel sottopasso dove si stanno appropriando della bicicletta e dello zaino, torna in stazione e dall’altra parte dei binari li scongiura di restituirgli le sue cose. Sono tutto quello che ha per andare al lavoro. Uno dei due trapper getta la refurtiva tra i binari per poi avventarsi con il coltello sui copertoni della bici lacerandoli, l’altro lo filma con il proprio cellulare e il video finirà poi sui social. All’uomo rassegnato non resta che rimanere a distanza notando che i suoi aggressori stanno salendo sul treno in transito in direzione di Monza, facendo perdere le proprie tracce. Anche se un attimo prima riesce a scattare loro alcune fotografie poi risultate fondamentali per la loro successiva identificazione. Al termine di fatti, durati circa 30 minuti, la vittima contatta il 112 richiedendo alla Centrale Operativa della Compagnia di Monza l’intervento dei carabinieri, al quale fornisce un’accurata descrizione dei due ragazzi. Le immediate ricerche non sembrano dare esito, almeno inizialmente, ma dall’esame delle fotografie gli investigatori identificano uno dei due rapinatori: il noto trapper Jordan Jeffries Baby appunto, in passato sottoposto anche a sorveglianza speciale. L’indomani mattina i militari di Bernareggio, durante un servizio di pattuglia, notano camminare a piedi due ragazzi: uno è proprio Jordan Tinti.

Bloccati e perquisiti, a entrambi nei pantaloni trovano due coltelli a serramanico. In caserma emerge anche l’identità del complice: è il trapper romano Traffik, precedenti per rapina, resistenza a pubblico ufficiale e reati in materia stupefacenti. E una vecchia condanna a tre anni per botte e minacce di morte alla fidanzata. Il suo amico aveva invece postato su Instagram un rapporto con una ragazza, ovviamente costringendola a non andare più a scuola per la vergogna. A quel punto, i carabinieri procedono al fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale e porto di oggetti atti ad offendere.