
Il raid agli Uffizi. La Venere di Botticelli nel mirino degli attivisti: "Più fondi per l’alluvione"
Ultima generazione colpisce ancora. Nel mirino, ieri pomeriggio, è finita ’La Nascita della Venere’ di Botticelli, capolavoro del Rinascimento esposto alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Alla vernice, però, questa volta sono stati preferiti scotch di carta e otto fotografie dell’alluvione di Campi Bisenzio del novembre 2023, che sono state attaccate da due ecovandali – con un terzo che riprendeva la scena con lo smartphone – sulla teca di vetro che protegge il dipinto. Mentre sul pavimento della sala hanno steso uno striscione con la scritta ‘Fondo riparazione 20 miliardi per riparare i danni delle catastrofi climatiche - ultima generazione.it’. È la seconda volta che il museo degli Uffizi viene attaccato da Ultima generazione: nel luglio del 2022 tre giovani si incollarono al vetro che protegge ’La Primavera’ di Botticelli ed esposero uno striscione con scritto ’Ultima Generazione No Gas No Carbone’.
Dagli Uffizi intanto fanno sapere che non è stato registrato "nessun danno al vetro e all’opera", ma come sempre non è mancato lo show. La dimostrazione, rivendicata sui social dalla rete di attivisti che da diverso tempo ha intrapreso azioni di disobbedienza civile, ha obbligato il museo ad attivare una procedura speciale: il personale ha fatto uscire i turisti, spento le luci e chiuso la sala. I carabinieri hanno raggiunto gli attivisti e li hanno portati in caserma. Tre i denunciati, tutti italiani di età compresa tra 31 e i 33 anni, per riunione in luogo pubblico non preavvisata e interruzione di pubblico servizio.
Nuovo blitz, vecchie conoscenze. Tra gli ecomilitanti coinvolti infatti c’è anche Giordano Stefano Cavini Casalini, lo stesso attivista che aveva imbrattato Palazzo Vecchio con della vernice arancione nei mesi scorsi ed era stato bloccato dal sindaco Dario Nardella dopo una corsa che ha fatto il giro di tutti i social. Giordano, ci spiega il legale di Ulltima generazione, Giulio Giuli, "ha violato l’obbligo di dimora a cui era sottoposto dopo un blocco stradale dello scorso 8 dicembre, quindi con quest’azione di disobbedienza civile rischia gli arresti domiciliari, se non la custodia cautelare in carcere".
"Lo faccio perché sono preoccupato per il futuro di mia figlia", ha detto proprio Giordano. "Oggi ho scelto di contravvenire al mio obbligo di dimora e di infrangere nuovamente la legge – ha continuato l’attivista –, rischiando la prigione per tenere fede alla mia promessa di fare tutto il possibile per proteggere la vita". Dura la condanna del sindaco Nardella, che sul gesto esordisce: "Ancora una volta sbagliano. Attaccano la cultura per difendere la natura, io credo invece che cultura e natura siano due facce della stessa medaglia". E poi propone: "In questi casi – provoca il primo cittadino – non sarebbe male per sanzione fargli pulire le facciate dei nostri palazzi storici per un paio di settimane".
Il blitz è avvenuto nel giorno del passaggio di consegne agli Uffizi tra Eike Schmidt e il neo direttore Simone Verde e si tratta dell’ennesimo raid degli ambientalisti ai danni delle bellezze fiorentine. Nel luglio scorso alcuni attivisti si cosparsero di salsa di pomodoro di fronte al Battistero in protesta contro l’industria dei combustibili fossili. A marzo invece Palazzo Vecchio venne imbrattato con vernice arancione.