Giovedì 25 Aprile 2024

Il programma di Letta "Ecologia, lavoro, diritti Così sarà la nostra Italia"

Le proposte del leader dem. Tanti i ‘classici’: Ius Scholae, fine vita, ddl Zan. Le novità: giù le bollette, una mensilità in più, 500mila alloggi popolari

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di Ettore Maria Colombo

Tre pilastri programmatici,molto centrati sui diritti civili, una cornice: "Un’Europa democratica e progressista" e uno slogan, molto chiaro: "L’Italia non torna indietro, ci crediamo", scandisce le parole Enrico Letta. Questo il succo della relazione e della Direzione dem, che ha approvato il programma dem a ovvia unanimità.

In realtà, la cosa più divertente della relazione del segretario davanti alla direzione del Pd, è che il leader dem annuncia il suo ‘contro-video’, rispetto a quello di Giorgia Meloni. Certo, per Letta, "la destra vuole far tornare indietro l’Italia" e "mettere Mattarella nella campagna elettorale è stato un errore drammatico". Poi, altra staffilata: "proporre il presidenzialismo vuol dire sfasciare la nostra Costituzione e non va bene per l’Italia".

Fin qua siamo, nella pur ovvia propaganda, come nel dire che "di fronte a una scelta storica: o si sta dalla parte della difesa della nostra Costituzione o del suo stravolgimento". La cosa ‘divertente’ è, appunto, un video realizzato in tre lingue come quello della leader di FdI, che spiega ai media stranieri, Ue, Nato, Onu, etc., che lei "propone il modello Orban" (e pure il "modello Vox"), solo che "ora cerca di nascondere le impronte, ma le impronte restano". Al netto della ‘gara’ su chi le parla meglio, le lingue, un anti-lettiano ridacchia, dalla platea, e fa: "E il tedesco? Perché non c’è?".

Ecco, la difficoltà di Letta sta tutta nel disappunto dei suoi che si aspettavano – e, molti, speravano – parole chiare sul tema ‘caldo’ delle candidature e, invece, dovranno aspettare un’altra direzione, quella del 15 agosto (giorno di Ferragosto, a ‘giornali chiusi’) per sapere di che morte devono morire, cioè quali saranno i sommersi e i salvati.

Tra i ‘salvati’, di sicuro, c’è chi il programma lo ha scritto. Il professor Antonio Nocita, l’esperto di economia Antonio Misiani, il vicesegretario Beppe Provenzano (l’altra, Tinagli, sta in Ue). Più i tre ‘nanetti’ inglobati nel listone dem. Per tutti gli altri tocca attendere la festa dell’Assunta.

Venendo al programma, l’ossatura della bozza programmatica del Pd è il "Piano Italia 2027" che "disegna una visione del Paese su tre pilastri": Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale; Lavoro, Conoscenza e giustizia sociale; Diritti e cittadinanza. Documento di 36 cartelle, preambolo con le ultime parole di David Sassoli e una strategia mediatica: "una proposta al giorno, lavorando su un tema al giorno con la nostra agenda e 100 mila volontari". "Avremmo potuto presentare tre paginette di programma finto con il simbolo e prenderci del tempo", rivendica Letta. C’è, ovviamente, l’approvazione "subito" del ddl Zan e pure del matrimonio egualitario, perché "un Paese civile non esclude, emargina, ghettizza". L’abolizione della Bossi-Fini, da sostituire con "una nuova legge sull’immigrazione". La riforma della legge elettorale, data "la pessima con cui si vota" per "superare la frammentazione, il trasformismo, ridurre gli effetti distorsivi sulla rappresentanza legati al taglio dei parlamentari e favorire la costruzione di partiti stabili".

Sempre in tema di diritti, "lo Ius Scholae per superare le ingiustificate discriminazioni che ancora oggi vediamo nelle classi italiane. Norma che non è solo di civiltà, è di buonsenso". Altri temi caldi: una legge ad hoc sul fine vita "per difendere fino all’ultimo dignità e autodeterminazione, in linea con la Consulta" e legalizzazione della cannabis. A uso terapeutico, si capisce. Un po’ come il Pd: la risposta ‘terapeutica’ all’avanzare della destra.