Martedì 23 Aprile 2024

Il prof rinuncia ai Mondiali "Gli studenti contano di più"

Si era qualificato per le finali master dei 100 metri. "Ma ho gli esami di maturità". Insegna Storia e Filosofia allo Scientifico nel Pisano: non posso tradire i miei ragazzi

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di Gabriele Nuti

VOLTERRA (Pisa)

Meno di dodici secondi. Sarebbero stati i meno dodici secondi più importanti della sua vita. Ma Emiliano Raspi, 50enne volterrano insegnante di filosofia al Carducci, liceo della sua città, ha rinunciato a questo sogno. Ha rinunciato a partecipare alla gara dei 100 metri ai campionati del mondo Master di Tampere a giugno per stare con i suoi studenti. Per essere con loro all’esame di maturità. La rinuncia a un sogno sportivo ambìto da anni (e solo rincorso a causa di infortuni) per una ulteriore decisione educativa che va ad aggiungersi alle tante prese in questi anni con la sua quinta del Carducci. Tra filosofia, teatro, biblioteca. Meno di dodici secondi perché questo è il tempo massimo utile per accedere ai mondiali.

"Questi ragazzi avrebbero fatto una bella maturità anche senza di me perché sono preparati grazie al lavoro fatto in questi anni da loro e da tutti i docenti – le parole di Raspi –. Ma nella vita bisogna prendere decisioni e perché sono convinto che investire nei sentimenti, come ho sempre fatto nella vita, mi ha portato a costruire un mio piccolo mondo immensamente ricco e pieno di soddisfazioni, ma so anche che l’edificazione di un luogo, immaginario e non, così bello, come tutte le cose su questa terra, a volte richiede di pagare un prezzo, anche salato".

Il professor Raspi ha 50 anni, è sposato con Beatrice, insegnante alle scuole medie di Volterra, padre di Alessia e Alessandra, 5 e 13 anni, e prima di tornare a insegnare nella sua splendida città ha fatto scuola per molti anni a Carpi e, in precedenza, come supplente in diversi istituti della provincia di Pisa. "Giocavo a calcio – racconta Emiliano Raspi – Ma a quasi trent’anni, dopo un brutto infortunio, ho iniziato a praticare questo sport partecipando a varie competizioni. A quarantacinque anni ho deciso di provare a scendere sotto i dodici secondi perché non riuscivo a capire come facessero gli atleti che ci riuscivano. Mi sono impegnato tantissimo, tutti i giorni, sacrificando la famiglia e spendendo diversi soldi per terapie, riabilitazioni dopo infortuni e cadute. Quest’anno sarebbe stato quello giusto per partecipare alla finale dei campionati del mondo. Onestamente non so neppure se mi ricapiterà, anche se io non demordo...".

"La decisione di restare con la classe per la maturità – conclude il professore di filosofia – è mia e solo mia. La dirigente del Carducci e i colleghi, e anche i genitori degli studenti, mi avevano dato il loro assenso, in un certo senso anche spronato. Ma io non me la sento di lasciare questi ragazzi che vivono in un momento storico difficile, sono una generazione particolare, con due anni di Covid sulle spalle e ora questa guerra tremenda. Stiamo costruendo una società folle, mi prendo la responsabilità di quello che dico, e con la mia decisione vorrei far capire ai miei studenti che la vita non è solamente quello che passa dai messaggi che arrivano dal mondo, che tutto è dovuto e non bisogna rinunciare a niente per la nostra felicità". Meno di dodici secondi... l’ennesima, straordinaria, lezione di filosofia del professor Raspi.