Sabato 20 Aprile 2024

Il principe Harry in aula "Io, braccato dai tabloid da quando ero bambino"

di Deborah Bonetti

L’interrogazione di un membro della famiglia reale in un’aula di tribunale non si vedeva da più di 130 anni, ma è quanto è toccato ieri al principe Harry, arrivato a Londra per il processo da lui intentato contro il tabloid britannico Daily Mirror. L’accusa è che il quotidiano popolare avrebbe raccolto informazioni sul 38enne Harry in modo illegale (attraverso intercettazioni telefoniche, investigatori privati e così via) e di averlo trattato in modo "assolutamente vile". Harry ha dichiarato che la sua missione è quella di cambiare per sempre il ruolo della stampa nella vita della sua famiglia e del Paese. E così il duca di Sussex, ora residente in California con la moglie Meghan e i due figlioletti, si è sottomesso a sei ore di interrogatorio da parte del combattivo avvocato della difesa Andrew Green, che ha metodicamente smontato parecchie delle accuse del principe.

Al centro del contenzioso ci sarebbero ben 33 articoli pubblicati nel corso di una ventina d’anni, scritti secondo Harry in modo "sospetto". Nella sua dichiarazione di 50 pagine depositata prima della sua apparizione in aula, il principe ha detto di essere stato caratterizzato sistematicamente come "il fratello scemo", quello ribelle.

Connotazioni a cui avrebbe dovuto abituarsi (facendole sue) nel corso degli anni. I tabloid (il Mirror è solo uno di quelli che il principe ha deciso di citare per danni) avrebbero anche "distrutto" la sua relazione con l’ex-fidanzata sudafricana Chelsy Davy e avrebbero messo zizzania tra lui e il fratello William.

Ma per l’avvocato Green i sospetti di Harry non troverebbero alcun riscontro. Il Mirror ha ammesso solo un capo d’accusa, tutti gli altri sarebbero "pure congetture" del duca. Green ha spulciato gli articoli citati da Harry uno per uno, smontando le accuse del principe e puntando il dito alle inconsistenze fra le sue dichiarazioni. È emerso così che Harry avrebbe accusato il tabloid di intercettazioni sul suo cellulare ancor prima di aver mai avuto un telefonino; di intercettazioni di conversazioni private tra lui e sua madre e tra lui e il fratello, quando le informazioni sarebbero state ottenute da dichiarazioni fatte da Palazzo Reale alle agenzie.

Insomma, accuse che sarebbero apparse contraddittorie e poco sostanziali. Ma una cosa certa, alla fine della prima giornata, è che Harry sarebbe cresciuto traumatizzato dall’eccessiva attenzione mediatica fin dalla tenera età di 8 anni, che l’avrebbe fatto diventare "paranoico e insicuro". E oggi andrà in scena il secondo round.