Il pranzo di Natale? Salato Costa 340 milioni in più Panettoni alle stelle

di Maddalena De Franchis

ROMA

Imbandire le tavole delle feste quest’anno costerà caro: a parità di consumi, gli italiani spenderanno 340 milioni di euro in più rispetto al 2021. È quanto emerge da una recente indagine, realizzata da Assoutenti per capire quanto peseranno sulle nostre tasche i tradizionali pranzi e cene delle festività. L’ombra del caro bollette e dell’inflazione (rimasta all’11,8% nel mese di novembre) si allunga così sul Natale e non solo: nell’ultimo trimestre del 2022, secondo le stime, la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie determinerà una brusca frenata dei consumi e una diminuzione della spesa di oltre 2,5 miliardi rispetto al trimestre precedente.

"Rispetto allo scorso Natale", si legge nel rapporto di Assoutenti, "oggi si spendono, in media, il 10,5% in più per la carne, il 10% in più per il pesce, il 21,6% in più per le uova, il 41,7% in più per il burro, il 52,3% in più per l’olio di semi". E ancora: lo zucchero è salito del 49%, la verdura del 15,2%, l’acqua minerale del 15,5%. Costerà di più brindare all’anno che verrà: il vino è aumentato del 6%, la birra del 10,3%.

Non poteva mancare l’esplosione dei prezzi delle pietanze simbolo delle feste: secondo un’analisi del Codacons, pandori e panettoni industriali sono aumentati, in media, del 37% rispetto al 2021, mentre per quelli artigianali e di pasticceria gli incrementi si attestano intorno al 10%. A fronte dei rincari, Federdistribuzione (associazione che rappresenta, appunto, le principali realtà della grande distribuzione) stima vendite sottotono per almeno 3 italiani su 5. In particolare, per quanto riguarda i prodotti alimentari, 4 italiani su 10 cercheranno di limitare gli sprechi e acquistare soltanto lo stretto necessario.