Il piccolo Mustafa è arrivato in Italia "Adesso è anche vostro figlio"

Dalla foto-simbolo a una nuova vita, le parole della madre. Il bimbo siriano senza arti sarà curato tra Siena e Bologna

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di Pino Di Blasio

Alle 17,35 il sorriso di Mustafa El Nezzel, 6 anni, nato a Idilib, Siria, senza braccia né gambe per gli effetti di un bombardamento con armi chimiche del regime siriano, riscalda così tanto l’asettica atmosfera dell’aeroporto Leonardo Da Vinci, che si levano applausi, e le lacrime bagnano le mascherine sulle facce dei passeggeri. Mustafa è in braccio al padre Munzir, manda baci a tutti, ha un giubbotto di jeans e arriva davanti ai nastri del ritiro bagagli come una piccola star. È sbarcato dal volo Turkish Airlines partito da Istanbul, assieme alla madre Zeynep e alle sorelline. A Fiumicino, prima di un esercito di giornalisti, fotoreporter, network tv e operatori, lo aspettano i dirigenti del Siena International Photo Awards, i volontari della Misericordia e don Renato Rotellini, vicario dell’arcivescovo di Siena, cardinale Augusto Paolo Lojudice. Il direttore del Sipa, Luca Venturi, prova a mettere un giubbotto più pesante al piccolo, ’fuori fa freddo’ cerca di spiegarsi, aiutandosi anche con sguardi e cenni d’intesa. La madre lo aiuta a vestire Mustafa e poi gli dice in arabo "ora è anche figlio vostro".

È solo uno dei momenti toccanti, un tassello emozionante di una storia mosaico che contiene tante cose. Tutte da raccontare. La famiglia di Mustafa, con il piccolo sempre in braccio al padre in carrozzella, si concede per una manciata di secondi ai giornalisti. E poi sale a bordo dell’ambulanza speciale della Misericordia, che porterà i cinque profughi siriani, che da qualche tempo hanno la cittadinanza turca, a Siena. Dove erano attesi dal cardinale Lojudice in una casa messa a disposizione dalla Diocesi, assieme al vitto e ai soldi per le spese indispensabili.

"Per la Chiesa, per la comunità senese, per il volontariato sarà una sfida – afferma il cardinale –. Da una parte non vanno deluse le grandi attese della famiglia, dall’altra bisogna che sia ancorata alla realtà, che rischia di essere deformata dal clamore mediatico. Non troveranno la fatina di Pinocchio che con un colpo di bacchetta fa la magia di trasformarti in bambino. Oltre agli interventi dei medici, alle cure e alla ricerca di protesi adatte, ci sono altri interventi delicati. Per programmare una vita nuova in un realtà nuova, degna di essere vissuta".

Questa sfida comincerà domani, però. Perché oggi la forza di una foto che può fare la differenza, l’impatto planetario che lo scatto del turco Aslan, vincitore del Siena Awards, ha avuto sul destino di Mustafa si è palesato in maniera dirompente. "Sono emozioni indescrivibili – racconta Venturi –. Situazioni che vale la pena vivere perché danno senso a tutto. Ho ancora gli occhi lucidi a ripensare alla commozione del padre all’aeroporto. Ripenso agli intoppi dell’ultimo momento, risolti solo perché tutto il mondo voleva che il piccolo Mustafa arrivasse in Italia. Dobbiamo fare tante cose ancora, prima di programmare le cure e gli esami per le protesi a Budrio. Oggi è il giorno degli applausi e delle lacrime". Tutto grazie a una foto di un abbraccio d’amore tra padre e figlio, un’icona che ha messo in secondo piano i drammi e le macerie di una guerra.