Venerdì 19 Aprile 2024

Il piano: vaccini in classe come per il vaiolo

Il generale Figliuolo: mettiamo in sicurezza gli over 65, poi toccherà a tutte le altre età. Superato l’obiettivo delle 500mila iniezioni al giorno

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di Giulia Prosperetti

Tornare indietro di 50 anni quando i vaccini erano somministrati nelle scuole. L’idea, già avanzata nel 2015 dall’allora presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi, è stata rispolverata ieri dal commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo con l’obiettivo di eradicare il Covid come è stato fatto negli anni ’70 con il vaiolo.

"Stiamo pensando alle vaccinazioni nelle scuole, come si faceva una volta negli anni Settanta", ha annunciato il generale Figliuolo nel suo intervento all’inaugurazione del nuovo hub vaccinale del centro commerciale Porta di Roma. Prima di pensare all’immunizzazione degli studenti bisogna, tuttavia, mettere in sicurezza tutti gli over 60. Riguardo ai prossimi step del piano di somministrazioni il commissario continua a essere orientato ad aprire a tutti dopo aver completato le vaccinazioni delle categorie più a rischio. "Sugli over 80 anni ci siamo, sugli over 60 la media è bassa – ha spiegato –. Il piano va seguito in maniera ordinata. Capisco la voglia di aprire a quelli sotto ma come prima cosa bisogna pensare alle persone che possono avere conseguenze gravi. Quando avremo messo in sicurezza gli over 65 potremo aprire a tutte le classi di età". Nel dettaglio la strategia prevede di procedere secondo il criterio già definito per poi vaccinare prioritariamente coloro "che devono far ripartire l’Italia", ovvero le classi produttive, con un’attenzione particolare al settore della ricettività. Una linea che, tuttavia, a partire dall’assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, non raccoglie un consenso unanime. Per colui che viene definito il deus ex machina della migliore campagna vaccinale d’Italia la strategia più rapida ed efficace rimane, infatti, quella di seguire il ‘modello Israele’ continuando a procedere per classi d’età.

"In settimana – ha fatto sapere D’Amato – scenderemo sul target anagrafico, andremo sui 5756 e continueremo a ritroso". Per l’assessore per aprire a tutti servirebbe un numero di vaccini superiore ai 2 milioni al mese ma, nel frattempo, con una circolare inviata venerdì scorso, alle farmacie è stato detto di tenersi pronte a vaccinare tutti con Johnson & Johnson, senza limiti d’età, a partire dal prossimo 20 maggio.

Stando all’ultimo report del governo, ad oggi in Italia sono state somministrate 20.524.435 dosi di vaccino, fornendo una copertura completa a 6.176.903 persone, e ieri, per il secondo giorno consecutivo, nel nostro Paese è stato superato l’obiettivo delle 500mila inoculazioni quotidiane. Per le prossime settimane il piano prevede un’accelerazione ma rimane la grande incognita delle forniture. Tra ieri e oggi sono stati già distribuiti oltre 2 milioni di vaccini Vaxzevria, 270mila di Moderna e 160mila di Janssen e, se tutto va come previsto, tra il 5 e il 7 maggio dovrebbero arrivare oltre due milioni e 100mila dosi di Pfizer. Complessivamente, secondo quanto affermato da Figliuolo, con le forniture di maggio si arriverà a un totale disponibile pari a quasi 25 milioni di dosi. L’importante – ha sottolineato il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio – è "concentrarsi nel mantenere la quota dell’utilizzo del 90% di dosi a disposizione". Con l’incremento delle vaccinazioni si allentano le misure restrittive. Per quanto rigurada, invece, i nuovi colori da oggi rimane rossa solo la Valle d’Aosta; arancioni Sardegna Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia.