ArchiveIl piano per riaprire bar e ristoranti: prenotazioni obbligatorie e niente contante

Il piano per riaprire bar e ristoranti: prenotazioni obbligatorie e niente contante

Le date allo studio: dal 25 aprile in poi. Governo e associazioni di categoria preparano le misure per aumentare la sicurezza. No agli aperitivi

Al tavolo del ristorante ai tempi del Covid

Al tavolo del ristorante ai tempi del Covid

La settimana chiave per le riaperture (qui la mappa colorata dell'Italia) è l’ultima di aprile. E la data clou potrebbe essere proprio intorno al 25 aprile, il giorno della Liberazione, che potrebbe diventare "anche" il giorno o uno dei giorni della ripartenza della vita sociale nel nostro Paese, con ristoranti e bar pronti a accogliere di nuovo, sia pure con più rigidi protocolli di sicurezza basati sulla prenotazione obbligatoria, i clienti ai tavoli dei locali almeno nelle regioni o nelle città che verranno ritenute nelle condizioni di poterlo fare. Il nodo fondamentale delle riaperture, dunque, riguarda i ristoranti e i bar.

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Ebbene, in base alle attuali regole, il mese di aprile è privo di zone gialle e, dunque, i pubblici esercizi possono fare solo asporto e delivery. Ma lo stesso decreto prevede che il Consiglio dei ministri possa deliberare che in talune regioni o zone si possa passare a una sorta di giallo di fatto.

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La data dalla quale questo potrebbe accadere è tra il 24 e il 26 aprile, in sostanza l’ultima settimana di aprile. Le modalità attraverso le quali l’operazione potrebbe passare sono costituite dal rafforzamento dei protocolli di sicurezza in corso di definizione con il Cts, ma anche dalla possibilità, garantita dalla buona stagione, di fare ristorazione e accoglienza con tavoli all’aria aperta. Ma, scendendo nello specifico, alle regole attuali (distanziamento di un metro, uso della mascherina per i camerieri, igienizzanti) si potrebbero aggiungere, secondo fonti ben informate, anche: obbligo della prenotazione per garantire un adeguato tracciamento in casi di successiva positività di un cliente o di un operatore, rilevazione della temperatura all’ingresso, pagamenti solo elettronici e digitali, per evitare passaggi di moneta contante, possibilità di consumare solo ai tavoli, per scongiurare assembramenti all’esterno dei locali.

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Insomma, se la medicina vera per l’economia è rappresentata dalle riaperture, come ha sottolineato lo stesso premier Mario Draghi, per tradurre l’intento in azione concreta sono all’opera i rappresentanti delle categorie più colpite (pubblici esercizi in testa) che hanno ripreso il confronto ai tavoli del Mise guidato da Giancarlo Giorgetti e del Cts. "L’impostazione del presidente del Consiglio va nella direzione giusta – avvisa Lino Enrico Stoppani, numero uno della Fipe-Confcommercio – ma a noi serve anche un data. È quello che chiederemo nel corso dell’assemblea pubblica di martedì prossimo davanti a Montecitorio".

Ed è proprio il nodo della data a tenere banco nelle interlocuzioni e nei confronti di queste ore a tutti i livelli. Lo spiega Matteo Salvini, dopo aver incontrato Enrico Letta, quando insiste: "Se il prossimo venerdì i dati saranno in ulteriore miglioramento, per quel che mi riguarda dal 19 si può procedere con le riaperture". Più cauta si mostra il Ministro degli affari regionali, Maria Stella Gelmini, che, però, punta ugualmente sull’ultima settimana di aprile come momento per cominciare a riaprire: "Siamo fiduciosi in vista delle prossime settimane. Il piano vaccini del generale Figliuolo sta entrando nel vivo e le Regioni stanno dando risposte positive. La campagna di immunizzazione della popolazione è la chiave per ripartire. I sostegni servono, e metteremo in campo altri provvedimenti per aiutare le categorie economiche colpite dalla pandemia: ma i veri ristori saranno le riaperture. E la prospettiva del governo è quella di riaprire, in tutta sicurezza, nel mese di maggio e auspicabilmente anche a fine aprile".

E, del resto, lo stesso Ministro della Cultura, Dario Franceschini, considerato un rigorista, porterà al Comitato tecnico scientifico "proposte concrete" per riaprire prima possibile e in sicurezza cinema, teatri, musei ma anche spettacoli all’aperto per aumentare la capienza attualmente prevista, 200 persone al chiuso e 400 all’aperto: "Musei e arte devono tornare a riempire le piazze".