Il piano Arcuri: subito vaccinazione di massa "Non sarà obbligatoria, in arrivo il patentino"

Il commissario: prime dosi a gennaio, a settembre la copertura della popolazione. Un documento per certificare la somministrazione

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di Alessandro Farruggia

Si inizierà a metà gennaio e si proseguirà per nove mesi. Domenico Arcuri, il commissario straordinario per l’emergenza Covid 19, la chiama "la più grande campagna di somministrazione di vaccini mai vista" e fa professione di ottimismo, nonostante i ritardi visti in questi mesi. "Stiamo lavorando alacremente a un piano di distribuzione, conservazione e somministrazione dei vaccini anti Covid – avverte nella consueta conferenza stampa del giovedì – che sia capace di vaccinare fino all’ultimo italiano che vorrà farlo. Con una piattaforma informatica gestiremo le vaccinazioni , il che consentirà di gestire la verifica della somministrazione per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto in modo". "Per ora non è previsto un obbligo di vaccinarsi" ha sottolineato Arcuri, ma "sarà possibile dare un patentino e sarà il ministero della Salute a stabilire concretamente come".

Anche sui tempi Arcuri va a passo di carica. "Bisogna vedere – dice – se i processi autorizzativi andranno regolarmente e velocemente in porto e quanti italiani vorranno farsi il vaccino. Ma penso e auspico che la quantità di vaccini che arriverà sarà crescente nel tempo e quindi confido sul fatto che a partire dalla seconda parte di gennaio una parte importante della nostra popolazione potrà essere vaccinata nel primo semestre del 2021, o al massimo entro il terzo trimestre". "ll vaccino Pfizer, il cui iter di validazione sembra essere, ad oggi, il più avanzato – ha spiegato Arcuri in una mail ai presidenti delle Regioni – permetterebbe all’Italia di disporre già dal fine gennaio 2021 di circa 3,4 milioni di dosi da somministrare a 1,7 milioni di persone. È necessario pertanto, scegliere il target di cittadini a cui somministrare le prime dosi disponibili". "Appare prioritario – suggerisce – salvaguardare quei luoghi che nel corso della pandemia hanno rappresentato il principale canale di contagio e diffusione del virus, a partire da gli ospedali e i presidi residenziali per anziani, per gli altri vaccini in arrivo, destinati, invece, a tutte le altre categorie di cittadini, saranno previste modalità differenti di somministrazione, in linea con la ordinaria gestione vaccinale, attraverso una campagna su larga scala grazie ai drive-through, con priorità per i più fragili e i più esposti". "Entro domani (oggi per chi legge, ndr)– prosegue in conferenza stampa Arcuri – le Regioni ci diranno i luoghi di destinazione del vaccino". Altro tema delicatissimo è l’acquisto di aghi e sirringhe per evitar la amara beffa di avere le dosi ma non poterle iniettare. "Due giorni fa – dice Arcuri – il Ministero della Salute ci ha inviato le specifiche per l’acquisto di aghi e siringe, indispensabili a che noi possiamo attivare le procedure di gara. E altri accessori indispensabili a garantire la somministrazione. Sarà un acquisto molto corposo e un po’ articolato: le tipologie di siringhe sono almeno tre e le misure degli aghi almeno se. Lunedì bandiremo questa offerta, ho la presunzione di dire che non sia troppo tardi. Di sicuro non ci sono problemi per i frigoriferi per conservare i vaccini che arriveranno".

Giungono intanto buove buone notizie sul fronte dei vaccini anti-Covid. Quello in sperimentazione dell’università di Oxford, Irbm e Astrazeneca è ben tollerato, soprattutto negli anziani, e induce una protezione immunitaria nelle fasce d’età più avanzata, simile a quella osservata negli adulti under 55, come indicano i risultati della fase 2 pubblicati sulla rivista Lancet. Dati che si aggiungono a quelli anticipati da Pzifer e Moderna nei giorni scorsi sull’efficacia dei loro vaccini, che sembrano però provocare in alcune persone effetti collaterali intensi, anche se non pericolosi e di breve durata.

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