Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Pd prepara le primarie a ostacoli I paletti di Bologna irritano i renziani

L’outsider Isabella Conti: "Limitazioni senza senso". Una volta bastavano due euro, ora serve la pre-iscrizione

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di Rosalba Carbutti

Un tempo bastavano due euro e un documento d’identità e presentarsi al gazebo. Oggi si parla di preregistrazione via Spid e computer ai seggi anche per gli over 75: insomma, a tutto web. Tutto perché c’è Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro di Italia Viva, che potrebbe terremotare i gazebo? È questo il sospetto che trapela a Bologna tra chi sostiene la prima cittadina del paese alle porte della città in corsa alle primarie. Del resto, c’erano una volta quelle di cui già s’immaginava il vincitore. Quest’anno ai gazebo di giugno, sotto le Due Torri, è altra storia.

Ma che cos’è che ha terremotato la rossa Bologna? Il solito Matteo Renzi, dicono i detrattori del Pd, che ha ’lanciato’ la candidatura di Isabella Conti, paladina anti-coop e degli asili gratuiti. Di certo, se primarie di coalizione saranno, senza facili vincitori, è tutto merito di Isabella, dicono i suoi fan. Morale: per il delfino del sindaco Merola, l’assessore alla Cultura Matteo Lepore, non sarà un passeggiata battere la Conti, passata dal Pd a Italia Viva, neo candidata alle primarie. Senza contare che anche l’altro sfidante, compagno di giunta di Lepore, e assessore alla Sicurezza, Alberto Aitini, appoggiato da Base riformista (la corrente degli ex renziani) sia tentato di fare un ticket con Isabella. Del resto, pure l’ex capogruppo dem Andrea Marcucci la sostiene. Ma non solo. Nei giorni scorsi sono arrivati i primi ribaltoni, con un altro assessore, Lombardo, passato tra le fila della Conti. Con tanto di moniti del partito, qualche minaccia di espulsione, documenti anti-federazione Pd in difesa del ’ribelle’. Altro che "primarie aperte, inclusive, organizzate non per farsi la guerra" come ha auspicato il segretario Pd Letta. Sotto le Due Torri se non è guerra, poco ci manca. Oggi al tavolo di coalizione convocato dal segretario bolognese, Tosiani, si attende la resa dei conti sulle regole. Che sono diatriba antica quando si parla di gazebo.

Stavolta, il modello è la sfida 2011-2012 tra Matteo Renzi, Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola dove per la prima volta s’istituì la pre-registrazione. "Un paletto senza senso, contrario allo spirito invocato da Letta, che mina la partecipazione", ha tuonato la Conti. Fair play da Lepore, il favorito dei dem: "Stiamo uniti". Ma torna l’annosa polemica di quando Renzi si scagliò contro l’apparato del partito. Un’altra storia, visto che la Conti ha annunciato di correre senza insegne di Italia Viva per abbattere il fortino dem che, in città, ha il 40% dei consensi. Comunque sia, la pre-registrazione ci sarà. E nella cornice di regole nazionali che verranno calate nelle città (oggi a Bologna, ieri Roma) sarà una conditio sine qua non. Già filtra ’il come’: autenticazione via Spid o con un documento d’identità. A uso delle città, Bologna compresa, la piattaforma del Nazareno. Una specie di Rousseau di pentastellata memoria, dicono i contrari al voto web. Un modo per votare anche con la pandemia, dicono dal partito nazionale e locale.

"Se a ottobre si può votare in presenza, perché non farlo alle primarie?", si è chiesto sul Carlino chi di primarie se ne intende, Arturo Parisi. Ma anche qui, Stefano Vaccari, responsabile Organizzazione del Pd, ha fatto sapere da settimane che l’indicazione è una modalità mista: online e in presenza. Ma di seggi fisici si parla solo per gli over 75. "Finirà che per votare si dovrà andare ai seggi a zoppo galletto", ironizzano i pro-Conti. Dal partito bolognese si minimizza. Del resto, ricordano, di queste regole si parlava anche prima. Quando la Conti non aveva ancora iniziato a immaginare di conquistare Bologna.