Il Pd chiama in causa il Viminale "Lamorgese prenda provvedimenti"

Tajani (Fi): "Nessuna pratica religiosa può mettere in discussione la libertà"

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Il Pd tira per la giacchetta la ministra degli Interni. Negli ultimi giorni non sono mancati gli esponenti di primo piano dei partiti che hanno preso posizione sulla vicenda della diciottenne pachistana. E ieri il gruppo dei dem alla Camera ha chiamato in causa direttamente il Viminale, annunciando un’interrogazione alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese (foto) in vista del question time di oggi: "Chiederemo alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, quali provvedimenti urgenti intenda adottare per contrastare il fenomeno dei matrimoni forzati e i tragici avvenimenti che spesso ne conseguono a fronte del rifiuto di molte giovani donne di accettare tale pratica".

Sempre in campo dem è netta la presa di posizione dell’europarlamentare Alessandra Moretti: "Chi vive in Italia ha un dovere oltre che un diritto ad integrarsi: deve rispettare regole e principi della nostra Costituzione e leggi del nostro Stato – il commento affidato a una nota –. La vicenda di Saman è inquietante e nessun alibi ‘culturale’ va dato a quello che in Italia chiamiamo in un solo modo: femminicidio e odiosa violenza contro le donne".

Duro il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani su Twitter: "La vicenda di #Saman non può lasciarci indifferenti. È intollerabile che in Italia e in Europa accadano queste cose. La libertà è un valore fondamentale e nessuna pratica, religiosa o meno, può metterla in discussione. Giustizia per Saman e per le donne vittime dei loro aguzzini".