Sabato 20 Aprile 2024

Il Pd allo sbando, iniziano i processi interni

ROMA

È un Pd che, a sera, quando Mattarella ha già diradato le nebbie sul futuro, si lecca le ferite, risultato di una sconfitta politica doppia: persa la partita con Renzi, persa anche la possibilità di orientare un nuovo esecutivo verso il Pd. È stato il vicesegretario Andrea Orlando, sul cui lodo è naufragato il tavolo del presidente della Camera, Roberto Fico, a decretare, a suo dire, "il fallimento della politica", i cui nodi tuttavia, "non si sono sciolti con una nomina". Il riferimento è a Draghi. La scelta di Mattarella merita riflessione per Orlando ma avverte: "Non credo che le forze politiche debbano votare e stare zitte, come è successo con Monti". Di tutt’altro tono le dichiarazioni del segretario Nicola Zingaretti. Segno che il Pd potrebbe dividersi sulle prossime scelte politiche. "Abbiamo fatto davvero di tutto per ricostruire una maggioranza in un momento difficile – ha scritto su Facebook Zingaretti – il presidente Mattarella, che ringraziamo, con la sua iniziativa ha posto rimedio al disastro provocato dalla irresponsabile scelta della crisi di Governo. Da domani saremo pronti al confronto".

Sulla stessa lunghezza d’onda Lorenzo Guerini: "D’accordo con Zingaretti, l’iniziativa del presidente della Repubblica riempie un vuoto determinatosi per una crisi incomprensibile. A questa iniziativa bisogna rispondere con responsabilità".

Ma la ‘maggioranza Ursula’ che si intravede all’orizzonte non viene digerita facilmente dentro il Nazareno. "Renzi – ha sottolineato Orlando – vuole fare saltare il Pd, perché si sente stretto in questo quadro". "Ho sempre pensato fosse questo l’obiettivo di Renzi, ma fino all’ultimo ho lavorato perché ci fosse la controprova. Purtroppo i fatti non mi hanno smentito". La scelta di Draghi sta accentuando le differenze interne.

Elena G. Polidori