Giovedì 18 Aprile 2024

Il pazzo talento di Mario ci salverà

Giuseppe

Tassi

Ragion di stato. Ci vuole una motivazione forte per riportare in azzurro Mario Balotelli, il più contestato e dissipato talento del nostro calcio da dieci anni a questa parte. Due spareggi per guadagnarsi i Mondiali in Qatar (dalla porta di servizio) sono un buon motivo per ripescare dal campionato turco il figliol prodigo di Roberto Mancini. Perfino il Ct dalla mente aperta, che a Balotelli ha concesso opportunità infinite, nei club e in Nazionale, aveva liquidato SuperMario come una stella al tramonto, un irrecuperabile.

La vita spericolata del colosso d’argilla, i mille flirt, le auto di lusso esibite e distrutte, il motorino buttato per scommessa nel golfo di Napoli sono i picchi di impopolarità di un giocatore che ha fatto davvero poco per farsi amare.

Ma la pazza corsa della sua parabola sportiva, attraverso nove club, non si è conclusa e ha trovato all’Adana Demirspor, allenata da Montella, un guizzo inatteso: otto gol in venti partite e la voglia di una nuova rinascita. Così a 31 anni SuperMario si rimette in gioco con un obiettivo importante: restituire all’Italia di Mancini quello che non ha saputo dare ai suoi predecessori: gol, rendimento costante e una spruzzata di normalità.

In questa Nazionale a caccia di goleador, che aspetta Scamacca e vuole italianizzare il brasiliano Joao Pedro, il ritorno di Balotelli non è l’azzardo estremo. Solo un appello di Mancini alla ragion di stato. Così il soldato Mario marcia verso il prossimo stage azzurro. E se dovesse capovolgere la sua immagine di meteora, perduta nei cieli del pallone, magari sarà proprio lui, con il suo pazzo talento, a regalarci il pass per i Mondiali.